Si spinge troppo oltre per fotografarli e rischia di far scappare i grifoni di Cornino
Lo hanno sorpreso mentre cercava di scattare fotografie nel punto in cui vengono alimentati i grifoni, una zona off limits ai visitatori. Incurante dei divieti, un escursionista un po’ troppo invadente ha rischiato di far allontanare la colonia di grifoni, l’unica presente sull’intero arco alpino, mettendo a rischio anni di lavoro. E’ successo, nei giorni scorsi, all’interno della Riserva Naturale Regionale Lago di Cornino. Fulvio Genero, responsabile faunistico della Riserva, invita i visitatori a rispettare le regole nell’interesse degli animali.
Purtroppo non è la prima volta che escursionisti non sufficientemente consapevoli adottano, anche in buona fede, comportamenti vietati dalle normative regionali. Un episodio analogo si era verificato, alla fine di marzo, anche in Sardegna, nell’entroterra tra Bosa e Montresta, in uno dei pochi siti di nidificazione “sopravvissuti”. «La presenza dei grifoni nella Riserva Naturale del Lago di Cornino – spiega Fulvio Genero – rappresenta un fattore di estremo interesse, trattandosi dell’unica colonia presente sull’intero arco alpino. Le condizioni climatiche e il territorio alpino determinano condizioni singolari, che richiedono aiuti alimentari nell’intero periodo invernale, in particolare nei mesi più freddi. Questo lavoro viene effettuato dagli operatori del centro, che provvedono regolarmente a rifornire di cibo il punto di alimentazione della Riserva. Questo sito deve essere tutelato e non soggetto ad alcun fattore di disturbo».
Genero sottolinea che i grifoni sono particolarmente sensibili alla presenza umana. «E’ sufficiente che qualcuno si avvicini al carnaio – chiarisce – per tenerli lontani dall’area per diversi giorni, con il rischio di compromettere la regolare presenza della colonia e la riproduzione delle coppie presenti. Nonostante cartelli, comunicati e opere di sensibilizzazione, c’è ancora qualcuno che tenta di avvicinarsi per vedere o scattare qualche fotografia. Casi di questo tipo si registrano purtroppo da anni e stanno compromettendo il lavoro di decenni. Tutto ciò rende i grifoni sempre più diffidenti e impedisce loro di avere una adeguata alimentazione, oltre a privare i visitatori dello spettacolo offerto da questi grandi planatori. Periodicamente i tecnici della riserva sono costretti a controllare l’area e inseguire gli intrusi, che comunque studiano tutti gli espedienti per avvicinarsi».
L’ultimo caso si è verificato domenica scorsa, quando una persona si è arrampicata sugli alberi ed è riuscita a raggiungere il limite del punto di alimentazione per scattare fotografie e curiosare. «L’intrusione è stata filmata grazie alle telecamere, sempre in funzione nell’area – aggiunge Genero -. Il risultato è che gli uccelli scendono raramente e fuggono dopo pochi minuti, con un effetto documentato di calo della colonia presente e limitazione del successo riproduttivo. L’attività di pochi “furbi” può veramente compromettere il grande lavoro che si sta facendo da quasi 30 anni. Invitiamo i visitatori a rispettare i percorsi consentiti e a non abbandonarli per nessun motivo».