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Slow Food di Carnia e Tarvisiano, Chiara Fantinato nuova fiduciaria della condotta “Gianni Cosetti”

É Chiara Fantinato la nuova fiduciaria Slow Food della condotta “Gianni Cosetti” di Carnia e tarvisiano. A lasciarle con commozione l’eredità dopo una virtuosa decade, Marino Corti che rimane referente del progetto “In campo assieme”. Vice fiduciario eletto all’unanimità, Sergio Maiorana. Si è tenuto giovedì sera nell’aula magna della Comunità di Montagna della Carnia, l’incontro del “Distretto della felicità”, in cui il presidio della zona alto friulana, oltre all’individuazione delle nuove cariche amministrative, ha approvato il bilancio 2021 e quello di previsione 2022, nonché una serie di quasi 30 appuntamenti programmati da gennaio a dicembre, a dimostrazione dell’opulenza dell’associazione sul territorio.

Slow Food è un’organizzazione internazionale no profit impegnata a ridare il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali.

La condotta carnico-tarvisiana, per condivisibili ragioni che Corti ha argomentato, è titolata allo chef tolmezzino Cosetti, che a 20 anni dalla sua morte, rimane il re indiscusso della cucina carnica. Pioniere e precursore, recuperò con arte e rese grande la tradizione culinaria del territorio. A lui un applauso ed omaggio da parte dei convenuti che hanno partecipato alla conferenza a distanza e in presenza.

«Lavoro come cardiologa riabilitativa al Gervasutta di Udine – si è presentata la dottoressa Marika Werren- e mi occupo di prevenzione attraverso il progetto Slow medicine con un percorso promuove la salute c attraverso l’ambiente e uno stile di vita salutare. Occasione d’incentivo al cambiamento dei comportamenti con riflesso benefico sulla salute collettiva».

Werren ha voluto ribadire la possibilità reale del territorio montano per Montagna slow abbinata al progetto di distretto della felicità: «sobrio, rispettoso e giusto questo il trittico di definizioni che inquadrano il progetto avviato dalla mentalità slow. Modello di vita sano e semplice che vieta gli eccessi e rispetta gli ambienti. Ragionamento puntato sulla prevenzione. Abbiamo pensato di guardarci attorno ed essere disponibili a diffondere questo insegnamento e sono qui ad offrire la mia collaborazione in questi termini».

«Temi che fanno parte della programmazione 2022-23, – Francesca Valdereschi di Slow Food Italia- appuntamento “morale” quello di oggi, per dare slancio all’attività che ogni territorio sviluppa annualmente. Ci sono progetti in corso e progetti promossi dai presidi del territorio friulano sempre in prima linea e vanto dell’associazione. Stiamo verificando la capacità di fare sintesi e mettere in rete. Siamo un’associazione che è legata al territorio e permette lo sviluppo di progettualità più sensate e significative per un territorio. Istituzioni, enti e pubblico che lavorano in sinergia e anche durante l’emergenza sanitaria ottenendo lo sviluppo di una pregevole resilienza. È l’anno di Terra Madre che dopo 4 anni radunerà i presidi di Slow food amalgamando idee e progetti per lo slancio al domani».

Sergio Gobet della condotta di Trieste: « ricordo la collaborazione tra noi e la Carnia, simbolo di unità e onestà nella nostra Regione».

Simile l’intervento di Elisa De Nardo, della condotta di Udine che ha ribadito l’attività fervente del presidio nella provincia e confermato la propria volontà di collaborare e crescere assieme.

Paolo Emilio Peduto della condotta pordenonese: «Da diversi anni ottimo feeling a livello umano e progettuale coni nostri omologhi dell’alto Friuli. Spero che questo legame prosegua nel tempo».

Ha preso la parola anche il padrone di casa Claudio Coradazzi, vicepresidente della Comunità di Montagna: «Porto i saluti del presidente Ermes De Crignis e ribadisco la nostra vicinanza a Slow food e ai suoi progetti. Lo dimostriamo anche attraverso aiuti reali e in futuro sappiamo che questo tavolo virtuoso porterà ad una crescita sinergica fruttuosa per il territorio. Questo è l’appuntamento ufficiale dopo un incontro fatto a settembre in cui erano state poggiate le basi per questo progetto che si può definire ambizioso ma che merita l’appoggio della Comunità di montagna della Carnia che ora sta cercando di riprendersi un ruolo all’interno dell’ambito agricolo della Carnia. In un incontro con l’Ersa si è ribadita la nostra funzione all’interno del settore agricoltura. L’ultimo progetto importante presentato della Comunità di montagna, vuole sviluppare la zootecnica, in linea anche con il settore turistico. Il turismo deve procedere di pari passo con l’ambito agricolo, che guarda la tradizione ma anche il futuro. Di pochi giorni fa la presentazione del non più immaginario progetto Biovitis. Abbiamo tanto da comunicare e soprattutto da fare per creare relazione e rete per unire il vasto territorio della Carnia. Il sostegno all’agricoltura è ora indispensabile per un comparto che, da decenni, si palesa in difficoltà. L’ente sovracomunale carnico c’è e viene promosso ampliando la creazione dei biodistretti e apportando sostegno in toto alla progettualità messa sulla carta».

Filippini Noemi, distretto del turismo sostenibile di Tarvisio: «stiamo avanzando con il presidio transfrontaliero e dialogando con i vicini austriaci. La prospettiva si profila costruttiva. Un saluto e omaggio dell’onorevole Aurelia Bubisutti al progetto di Slow Food.

«Grazie a Gianni Cosetti – prosegue Corti che ha relazionato e fatto da moderatore in questo incontro durato oltre 2 ore-, vero iniziatore della tradizione culinaria e della rappresentazione di un territorio visto attraverso il cibo e non solo, anche attraverso la sua storia. Difesa dei prodotti e difesa culturale, questo il nostro motto. Dialogo efficiente con Regione, Istituti scolastici tra cui il Paschini Linussio di Tolmezzo e l’Isis Fermo Solari. All’avvio e in continuazione, una ricca progettualità che vede protagonisti artigiani e aziende del territorio. Abbiamo messo assieme, cultura, sport e alimentazione. Il progetto del distretto della felicità è definito e gli auguriamo longeva durata. Abbiamo incluso Comuni, BIM (Bacino imbrifero montano) ed enti per poter avanzare nel nostro ambizioso disegno di rete e recupero della tradizione. A chiusura 2021 il bilancio ha superato i 100.000 euro.

William Favi, nel ruolo che ha ricoperto all’interno del Gal, è intervenuto per spiegare ulteriormente il progetto : «Complimenti al vicepresidente della comunità di Montagna Caludio Coradazzi, capace con grande lungimiranza, di dare prosecuzione al sogno della condotta carnico-tarvisiana. Il manifesto del distretto della felicità esprime una serie di esigenze particolari. Abbiamo scelto criteri di valutazione che ci permettono di scegliere e indirizzarci agli obiettivi che ci siamo prefissati. La montagna produce per la pianura da 200 anni sulle Apli. Noi somigliamo all’archetipo appenninico e soddisfiamo una domanda idiosincratica. Arrivano grandi risorse di fondi ordinari e straordinari. Dobbiamo saperli trasformare in scelte e futuro per un territorio predisposto alla crescita e ricezione di novità. La tendenza post pandemica crea un fenomeno controtendente di ritorno ad aree non congestionate. Bisogna qualificare la nostra Regione non in forma assistenzialista ma pensando ad un investimento. Questo che stiamo proponendo, è il manifesto per la creazione di un progetto e cerchiamo di insediarci come volano di creazione di una futura energia positiva delle comunità».

Vanessa Deotto, entrata a pieno titolo nei realizzatori del futuro per la locale condotta di Slow food, ha dedicato la sua tesi di laurea magistrale in architettura alla Carnia. «Dobbiamo cercare e creare soluzioni per poter permanere “Tiera viva” (il nome del progetto della Dott.ssa Deotto). Comunità che deve ricredere nella propria terra. Conoscersi ed informarsi su ciò che accade in Carnia con il recupero dell’aspetto rurale. “Tiera viva” è un archivio vivente digitale della Carnia. Spazio in cui attraverso strumenti e scambi si avvalora l’appartenenza alla terra. Passato, presente e futuro che s’intrecciano in maniera virtuosa e definiscono la storia. Frazionamento dei terreni e coesistenza con altri esseri viventi. Visione amplia per capire cosa sta succedendo a questa terra che ci appartiene».