Soccorso Alpino in Friuli, già 122 interventi da inizio anno
“Un profondo senso di gratitudine va a coloro che offrono il proprio impegno e il proprio tempo per aiutare gli altri, a quelli che sono sui luoghi colpiti dal sisma per prestare soccorso alle popolazioni dell’Italia centrale (nella foto di apertura alcuni dei volontari presenti in questi giorni ad Amatrice, ndr) e a quelli che sono rientrati da poche ore. Ma oltre al ringraziamento c’è l’impegno a fare di più per tutti voi perché ciò che date è a favore della popolazione del Friuli Venezia Giulia”.
Lo ha affermato il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello, rivolgendosi ai tanti volontari presenti, ieri, nella sala consiliare del municipio di Chiusaforte in occasione della serata dedicata al servizio regionale del soccorso alpino. Una serata, moderata dal giornalista Lorenzo Padovan, arricchita dal racconto di Roberto Sgobaro che ha ripercorso i suoi 45 anni di soccorsi e i 30 anni da capo stazione del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico (Cnsas) in provincia di Pordenone e da un filmato esplicativo sul Cnsas.
Bolzonello ha ribadito, inoltre, l’importanza di continuare a insegnare e a trasmettere i valori insiti nel Corpo nazionale e su questo si è soffermato Sgobaro che ha voluto diffondere al nuovo direttivo del soccorso, ai capi stazione, a tutti i soccorritori del FVG il messaggio “di portare avanti con convinzione e altruismo l’operato di questo Corpo che si distingue come un Corpo speciale non professionista ma altamente professionale”. Il suo primo intervento nel 1971 e il primo da capo stazione nel 1984 sono stati solo alcuni degli episodi della sua lunga esperienza, che ha voluto condividere.
Durante la serata – aperta dal primo cittadino di Chiusaforte, Fabrizio Fuccaro – Giorgio Giacomini, volontario Cnsas, ha illustrato la situazione del soccorso alpino descrivendone le attività sul territorio della delegazione Fvg che provvede alla vigilanza e alla prevenzione degli infortuni in ambiente impervio, nelle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche oltre che al soccorso degli infortunati e al recupero dei caduti.
I numeri si concretizzano nei 275 volontari del servizio regionale, attivo in regione da 62 anni, con nove stazioni alpine (Forni Avoltri, Forni di Sopra, Moggio Udinese, Cave del Predil, della Valcellina, Maniago, Pordenone, Udine, Trieste), quattro di soccorso speleologico (Pordenone, Gorizia, Udine, Trieste) e undici unità cinofile impegnate ad Amatrice dove, fino all’altra sera, hanno prestato solidarietà anche Daniele Mozzi, Claudio Boscariol, Luca Zanette, Lanfranco Pighin che erano presenti a Chiusaforte.
Nel quinquennio dal 2011 al 2015 sono stati effettuati dalle stazioni 1050 interventi che hanno soccorso 1232 persone.
I dati, più recenti, invece, dall’inizio dell’anno ad oggi, registrano 122 operazioni di soccorso con 153 persone soccorse e il recupero di 21 salme. L’elicottero è stato impiegato 64 volte, utilizzando in parte il mezzo del 118 e in parte quello della Protezione civile regionale. Per quanto concerne le tipologie di intervento, il 45 per cento dei casi ha riguardato l’ambito dell’escursionismo, seguito dalle ferrate (9 per cento) e dall’alpinismo (7 per cento).
Ha espresso, infine, riconoscenza a Sgobaro anche il presidente del Cnsas-Fvg, Vladimiro Todesco, che ne ha sottolineato le qualità morali, l’impegno e la capacità di mettersi in discussione evidenziando come nei 30 anni in cui era capo stazione “ha saputo guardare avanti e innovare, dando prestigio a tutto il servizio di soccorso alpino regionale”.