Soldi agli Ospedali di Tolmezzo e San Daniele, i Comitati di Gemona: “A noi solo briciole”
“L’Azienda sanitaria n° 3 annuncia investimenti faraonici per il 2017 per gli Ospedali di Tolmezzo e San Daniele e riserva come al solito le briciole per Gemona”. Ad intervenire gli attivisti dei Comitati per la Difesa del San Michele. “Leggiamo a conferma di questa affermazione che su 75 milioni di euro stanziati, solo 7,8 riguardano Gemona. Di questo stanziamento previsto, ben 3,8 milioni di euro per l’antisismica. Ma visto che il San Michele è l’unico Ospedale regionale costruito antisismico di primo grado, di certo questa somma non riguarderà l’edificio principale, ma altri aspetti della struttura, come alcuni impianti da normare”.
“Invece – proseguono dai Comitati – naturalmente l’Azienda tace sulla somma totale da investire su Tolmezzo e San Daniele per rendere antisismiche quelle due strutture, che lo sono in parte. Infatti se lo dicessero, la Regione dovrebbe spiegare ai contribuenti come mai un ospedale antisismico, nella zona più sismica della Regione, è stato declassato a Presidio per la salute, con funzioni prevalenti di cronicario/poliambulatorio. Risulta perciò evidente la matrice “politica“ o meglio “partitica“ di questa iniqua scelta, che ha privilegiato zone affini al governo regionale e penalizzato la nostra, che non lo è. Ma il balletto delle cifre, per penalizzare il San Michele è iniziato già nel 2014 quando l’allora Direttore Regionale della Salute, dott. Adriano Marcolongo dichiarò pubblicamente che per adeguare antisismicamente Gemona, ci sarebbero voluti ben 40 milioni di Euro. Tesi poi ripresa dal dott. Paolo Rotelli, presidente della terza Commissione regionale, che attiene alla Sanità”.
“Cifre – fanno sapere ancora dal Comitato – oggi smentite dal dott. Paolo Benetollo, Direttore generale della Azienda 3, che parla “solo“ di 3,8 milioni”. Ma aldilà di questa girandola di cifre, i Comitati infatti denunciano i tempi biblici di attuazione delle opere in programma e proprio citando Gemona, ricordando “gli anni che ci sono voluti per la nuova Dialisi o per appaltare il primo rifacimento del tetto del San Michele e come ciliegina sulla torta l’elipiazzola, del costo di poche decine di migliaia di euro, opera presente nel Piano Regionale Urgenze/Emergenze e nei PAL aziendali da anni e ancora di la’ da venire”.
Provocano fastidio e tristezza questi comunicati stampa. Ogni volta che vi sono investimenti, migliorie, cambiamenti, si grida che non è abbastanza, che le scelte sono incoerenti, che gli altri ospedali vengono privilegiati. Ma chi si credono di essere questi referenti dei comitati? Perché dovremmo fidarci di loro piuttosto che di tecnici che da anni lavorano nel settore? Quali titoli hanno per aprire bocca? Inoltre, vorremmo sapere perché non si presentano mai con nome e cognome. Non vi è un portavoce o un referente riconoscibile. Queste anonime accozzaglie sono il volto peggiore della nostra terra, l’esito grottesco e depravato dei fenomeni partecipativi del periodo post terremoto.