Spot in friulano per prevenire i reati commessi ai danni degli anziani
“La cultura e la conoscenza sono le basi della prevenzione. Se poi la lingua utilizzata per comunicare i concetti legati alla sicurezza personale è quella della tradizione locale, allora il messaggio è ancor più efficace”.
Lo ha detto l’assessore regionale alla Sicurezza e Lingue minoritarie Pierpaolo Roberti nel corso della conferenza stampa durante la quale sono stati presentati gli spot in lingua friulana con i quali prevenire alcuni reati comuni soprattutto a danni degli anziani, frutto di un progetto proposto dalla Questura di Udine ed elaborato dall’Agenzia regionale per la lingua friulana (Arlef) con il supporto di Teatro Incerto.
Alla presenza del questore Manuela De Bernardin Stadoan, del Presidente dell’ARLeF, Eros Cisilino nonché di alcuni degli attori impiegati per la registrazione dei videomessaggi ovvero Caterina Tomasulo, in arte Catine, e Claudio Moretti, l’esponente dell’esecutivo regionale ha ricolto un plauso agli ideatori degli spot per aver saputo coniugare sicurezza e rafforzamento delle radici appartenenti alla tradizione locale.
“Seppur viviamo in un territorio sostanzialmente sicuro – ha detto Roberti – ci sono però delle tipologie di reati che stanno andando in controtendenza come ad esempio quelli che hanno a che fare con le frodi informatiche. Questo accade perché sempre più persone usano le nuove tecnologie nella vita quotidiana e quindi il numero delle potenziali vittime aumenta. L’allargamento della platea di persone che possono cadere nella rete dei malviventi impone una tipologia di intervento che permetta di intercettare in modo diretto e immediato i destinatari dei messaggi. Negli spot l’utilizzo del friulano, lingua parlata dalla gran parte delle persone che vivono in questa zona della nostra regione, diventa uno strumento efficace perché fa ricorso a forme espressive familiari adoperate spesso per comunicare in casa”.
“Le istituzioni – ha aggiunto Roberti – devono trovare il modo di essere il più vicino alle persone che rappresentano. Di certo la lingua è uno di quei veicoli molto potenti di cui anche la pubblica amministrazione ne deve tener conto, soprattutto in una regione come la nostra in cui convivono ben quattro idiomi. Il fatto poi che il progetto messo in campo dalla questura udinese è stato validato a livello nazionale dal Ministero dell’interno, è indice che nella nostra regione è stato intrapreso il giusto percorso per la diffusione del messaggio. L’auspicio è che questo format possa essere sia esportato in altre parti d’Italia sia allargato in Friuli Venezia Giulia, utilizzando anche le altre lingue minoritarie presenti nel nostro territorio”.
Attraverso quattro diversi spot video, la campagna informativa – del progetto è partner il CSS di Udine – affronta le situazioni di raggiro e insidia più comuni: al bancomat, a casa, al telefono, via email. Ne sono protagonisti altrettanti noti attori friulani i quali forniscono, con il sottile humor che li contraddistingue, i consigli per evitare i raggiri. Il messaggio è poi “rinforzato” nella parte finale dall’intervento del Commissario Mara Lessio, della Divisione Anticrimine della Questura di Udine, che invita a chiamare sempre, “senza timore”, il Nue (Numero Unico per le Emergenze) 112.
La campagna di prevenzione sarà veicolata per tutto il mese di luglio anche attraverso i diversi canali social dell’ARLeF – FB, Istagram, YouTube e WhatsApp.