Stangata del Ministero sui fondi per l’Associazione Allevatori Fvg, a rischio i controlli
La notizia è piombata sull’associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia alla vigilia dell’assemblea generale dei soci che si è tenuta questa mattina a Codroipo: il Ministero dell’agricoltura ha sforbiciato di due terzi i fondi nazionali destinati a supportare l’attività dell’associazione allevatori nelle sue articolazioni regionali: da 22,5 milioni di euro ad appena 7 milioni. «Un taglio insostenibile – denuncia il direttore dell’AaFvg, Andrea Lugo – specie se consideriamo che la necessità del sistema sarebbe di 50 milioni di euro. In questa condizione non siamo in grado di andare avanti.
Due le conseguenze. Da un lato sui controlli (obbligatori per gli animali iscritti a libro genealogico) che andranno a ricadere sulle spalle delle aziende zootecniche, già fortemente provate dalla contingenza economica e da una marginalità del latte che è sempre bassa (il litro alla stalla rende in media 35 euro più iva e qualità). Dall’altro sul personale dell’associazione, su 62 posti rischiamo di dover mandare a casa 20 persone e oltre. Chi ha preso a Roma questa decisione probabilmente non sa dove ha messo le mani e con quali conseguenze». Le ha ben chiare invece il presidente uscente dell’AaFvg, Renzo Livoni, che tuona: «Così si butta un lavoro lungo 70 anni. Da tanto esiste l’associazione allevatori nazionale, ente lo ricordo senza scopo di lucro, che si occupa di raccogliere una imponente mole di dati e che con il suo lavoro contribuisce alla grande qualità che il latte italiano può vantare». A questo risultato contribuiscono i controlli funzionali, che nel 2016 l’associazione ha effettuato per 502 allevamenti con 40.000 capi controllati. Al Fvg, dei 22,5 milioni stanziati a inizio anno, sarebbero spettati 1,2 milioni di euro di cui oggi, dopo il blitz ministeriale in ossequio alla spending review, sul piatto ne restano appena 400 mila. E l’associazione regionale è fortunata rispetto ad altre. «Qui infatti godiamo del supporto, anche finanziario, della Regione» riconosce il direttore. L’assessore all’agricoltura, Cristiano Shaurli, conferma: «La Regione sostiene in modo importante l’associazione che toccherà nuovamente con mano questo supporto in assestamento di bilancio dove abbiamo stanziato 300 mila euro per l’acquisto di nuovi strumenti, tecnologicamente evoluti, per migliorare la qualità dei servizi che l’associazione garantisce alle stalle. Sono convinto che il taglio sia stato una svista e che il Ministero tornerà sui suoi passi».
Attività che stamattina l’assemblea ha passato alla lente d’ingrandimento. Con soddisfazione. Dopo anni di difficoltà, il ritorno al segno più del 2015 si è confermato anche l’anno scorso. L‘esercizio ha chiuso con un avanzo di 9.377 euro, conquistato con sforzi – leggi economie interne – che ora il taglio ministeriale rischia di mettere in discussione.
A difendere il risultato sarà chiamato il nuovo consiglio di amministrazione, eletto questa mattina. Ne fanno parte: Franco Baselli, Daniele Cipolat, Cucchiaro Dario, Matto Delle Vedove, Marco Dominici, Gabriele Giacchetto, Agostino Listuzzi, Renzo Livoni, Silvio Marcuzzo, Omar Jozef Marucelli, Claudio Peresson, Peter Primosi, Simone Russi, Massimiliano Sansa, Loris Tavano e Pietro Travani Tomat. Nel primo consiglio, fissato per il 29 giugno, sarà eletto il presidente.