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Strada Passo Monte Croce, Mazzolini rilancia la soluzione della galleria

“L’incontro dell’assessore regionale Cristina Amirante con i rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti rappresenta un passo importante nella nostra strategia per ripristinare e migliorare la viabilità di Passo Monte Croce Carnico, un collegamento cruciale per il Friuli Venezia Giulia e l’Austria”: parole del vicepresidente del Consiglio Regionale Stefano Mazzolini, il quale ricorda che a febbraio era stato in visita al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per presentare personalmente la situazione critica del passo, reso impraticabile dalla frana del dicembre 2023. “Il nostro impegno è costante e continuativo, e il dialogo con il Ministero è fondamentale per garantire non solo una riapertura tempestiva della strada interrotta, ma una soluzione definitiva e sicura che desse sviluppo a tutta l’area – aggiunge Mazzolini -. Ringrazio il ministro, il presidente Fedriga e l’assessore Amirante per la prontezza ed efficacia operativa dimostrata”.

Ieri Mazzolini ha incontrato nuovamente l’auroparlamentare austriaca Elisabeth Dieringer (assieme nella foto), alla quale ha presentato le tre soluzioni alternative studiate per il collegamento definitivo del Passo. Secondo l’esponente leghista, l’unica opzione veramente utile per lo sviluppo economico e sociale delle due regioni è la realizzazione di una galleria: “Rappresenta la soluzione migliore per garantire un collegamento sicuro e continuo, capace di rilanciare l’economia e di creare un’infrastruttura sostenibile per il futuro delle nostre comunità – spiega -. Voglio ricordare che quella zona è sempre soggetta ad abbondanti nevicate e che una strada sarà sempre soggetta a manutenzioni ed eventuali chiusure invernali. Mi chiedo se sia accettabile, negli anni a venire, chiudere un passo internazionale causa neve. La galleria è l’unica soluzione definitiva in grado di portare vero sviluppo e su questo mi sto battendo”.

Dieringer ha condiviso questa visione, assicurando il suo impegno a sostenere la progettualità della galleria presso l’Unione Europea “È un segnale forte e chiaro della volontà di cooperazione transfrontaliera e di impegno comune per un progetto che può trasformare positivamente il nostro territorio”, conclude Mazzolini.

Sul tema riceviamo da un nostro lettore e pubblichiamo.

Sono Alessandro Abiati, italiano, ma da alcuni anni vivo in Austria, in Gailtal. Mi chiedo e vi chiedo, riguardo alla “necessita’” della galleria come soluzione unica per lo sviluppo del territorio, su che elementi vengono fatte tali affermazioni. Secondo me, oltre all’aumento del traffico, magari anche pesante, con conseguente aumento dell’inquinamento, del rischio incidenti e di tutti quegli aspetti legati inconfutabilmente al traffico, non credo che, come ora già accade, il turista nord europeo in transito lasci molti soldi nella valle del But e aree limitrofe. Non mangiano al ristorante ma consumano i loro cibi lasciando, quelli si, i loro rifiuti (anche umani). Non fanno benzina, troppo cara rispetto all’ Austria appena attraversata. Percorrono le nostre strade con mezzi obsoleti (lenti) o macchina e moto molto performanti (velocissimi). Credo che, ad esempio, la latteria e altre piccole realtà vivano benissimo con l’interscambio transfrontaliero e che sicuramente il camionista non porterà alcun beneficio economico.