Strage di Bruxelles, le testimonianze dei friulani dalla capitale europea insanguinata
Erano diversi i friulani che si trovavano ieri nelle immediate vicinanze dei luoghi di Bruxelles colpiti dall’ennesima strage di matrice terroristica. La città simbolo dell’Ue, ora listata a lutto è sotto shock. Prima due kamikaze all’aeroporto, poi una bomba nella metropolitana all’ora di punta hanno seminato morte e paura colpendo il cuore dell’Europa. Il bilancio provvisorio degli attacchi, di cui l’Isis ha rivendicato la paternità, è di 34 morti e oltre 200 feriti, ma probabilmente è destinato a crescere per le condizioni gravi in cui versano alcune delle persone ricoverate in ben 25 ospedali della capitale. Al momento è stato possibile accertare che sono solo tre gli italiani rimasti coinvolti negli attentati, per fortuna in maniera non grave. Quasi tutti, dopo essere stati medicati, sono stati dimessi dall’ospedale.
IL RACCONTO DELLA PARLAMENTARE EUROPEA ISABELLA DE MONTE
“Davanti alla tragedia che ha colpito oggi Bruxelles, causando la morte e il ferimento di decine di cittadini europei, provo dolore, rabbia e sdegno assoluto. Esprimo il mio più profondo cordoglio e vicinanza alle famiglie delle vittime, oltre alla condanna più ferma per questo attentato terroristico barbaro e vile, che ancora una volta ha colpito il cuore dell’Europa. Ripercorrere le strade dove ci sono le fermate della metropolitana e riprendere un volo a Zaventem sarà molto più difficile dopo i violenti attacchi di oggi. Qui, nel cuore dell’Europa dove quotidianamente svolgo la mia attività, è successo quello che speravamo non accadesse mai. Vite incolpevoli spezzate in un normale martedì mattina, un dramma che ci fa sprofondare nell’angoscia e nella tristezza e su cui dobbiamo dare una risposta unitaria a livello europeo, con particolare attenzione sull’integrazione dell’intelligence a livello internazionale.
Proprio oggi pomeriggio avrei dovuto ospitare una delegazione di giovani del Pd del Friuli Venezia Giulia (tra loro anche il tolmezzino Andrea Vidoni) in visita al Parlamento europeo, che ovviamente è stata annullata. Stanno tutti bene e sono al sicuro, anche se stiamo vivendo momenti di grande tensione e confusione, ma stiamo cercando di mantenere la massima calma e lucidità. Il Parlamento europeo è ormai semivuoto, insolitamente silenzioso, quasi spettrale. Le porte sono state riaperte solamente da poco e un piccolo gruppo di amici, tutti ragazzi del Pd del Friuli Venezia Giulia che oggi avrebbero dovuto visitare il Parlamento assieme a me, sono qui, nel mio ufficio. Ci siamo abbracciati a lungo, ancora increduli davanti a una giornata di pura follia, in una Bruxelles terrorizzata, dilaniata dalla violenza, surreale. Avremmo dovuto vedere insieme i luoghi dove tentiamo con grande fatica, ogni giorno, di dare un senso a quest’Europa, alla nostra storia e al nostro futuro. E invece ci troviamo qui, confusi e inquieti, a osservare blindati, militari, mitra e transenne dalle finestre. E’ una scena che non mi sarei aspettata di vivere, e che mi fa rabbia, dolore, tristezza profonda.
Non lo nascondo: oggi ho tentato di mantenere la calma, di essere lucida, ma ho avuto paura. Non è quello che ti aspetti quando entri in ufficio, come ogni mattina. Ma è quello che, purtroppo, in troppi hanno già vissuto, anche a due passi da noi. Stasera uscirò da qui e non sarà come gli altri giorni. Ma da domani si ricomincia. Si deve ricominciare. Tra agenda e cartelle, incontri e commissioni. Si ricomincia con l’impegno di sempre, perché io mi rifiuto, mi rifiuto, mi rifiuto di vivere nel terrore e rinunciare a quello che amo fare con la passione di sempre. Ancora una volta, il mio pensiero va alle vittime di una strage barbara e vigliacca, alle loro famiglie. Anche solo immaginare il dolore che stanno provando in questo momento è difficile. Bruxelles è una città europea, forse la città più europea di tutte. Bruxelles è l’Europa. E noi europei andiamo avanti, a testa alta”.
LA TESTIMONIANZA DI RAFFAELE PETRIS
Questo il racconto postato sulla sua bacheca facebook da Raffaele Petris, noto dj friulano di origine carnica: “Al momento mio zio Roberto, funzionario Europeo in commissione a Bruxelles è salvo per miracolo in quanto stamattina, per andare in ufficio, non ha preso la solita metropolitana di malenbeck – shuman perchè accompagnava mia nonna alle 7:00 del mattino a prendere il volo Bruxelles – Treviso. Mia Nonna è atterrata ed è salva. Maurizio Ionico compagno di mia Mamma, che stamattina era li in partenza per Venezia Marco Polo, dopo un incontro di lavoro in commissione trasporti, è salvo ma ancora bloccato nel gate in aeroporto a Bruxelles. Per fortuna la mia famiglia si è salvata”.
IL COMMENTO DELLA PRESIDENTE SERRACCHIANI
“Sono momenti terribili e i sentimenti si sovrappongono e confondono, ma non bisogna perdere la lucidità”. Così la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, commentando gli attacchi terroristici che oggi hanno insanguinato Bruxelles. Serracchiani ha espresso “dolore straziante per queste altre vittime innocenti colpite da assassini vigliacchi, sollievo al pensiero che, al momento, non risultano vittime italiane, vicinanza ai nostri corregionali che a Bruxelles si sono trovati a un passo dall’orrore, rimanendo fortunatamente incolumi”.
Per Serracchiani è “da condividere pienamente il monito del Capo dello Stato: l’Europa non può più permettersi di rispondere in modo frammentario a un attacco che viene sferrato, proprio nel cuore delle istituzioni europee, con premeditazione e chiara volontà distruttiva. Solo un’Europa unita avrà la forza di prevenire e reagire in modo efficace”.