Strage Erasmus in Spagna, archiviata nuovamente la causa contro l’autista
Un giudice di istruzione del tribunale di Amposta in Catalogna ha di nuovo archiviato la causa contro l’autista del bus nel quale morirono il 20 marzo 2016 13 studentesse Erasmus, sette delle quali italiane, tra cui Elisa Valent di Venzone, sull’autostrada fra Valencia e Barcellona. Il gip, riferisce La Vanguardia online, ritiene non ci siano indizi per accusare l’autista e rinvia le parti ad una eventuale causa civile.
La causa era stata archiviata una prima volta nel novembre scorso senza che l’autista fosse stato interrogato. Una decisione che aveva provocato reazioni indignate delle famiglie delle vittime, che avevano chiesto e ottenuto una ria pertura dell’inchiesta, affidata a un nuovo gip. Nell’incidente di Freginals erano morte le studentesse italiane Elisa Valent, Valentina Gallo, Elena Maestrini, Lucrezia Borghi, Elisa Scarascia Mugnozza, Serena Saracino e Francesca Bonello. Il nuovo magistrato è però giunto alle stesse conclusioni, dopo avere interrogato l’autista Santiago Rodriguez Jimenez, 62 anni. L’uomo ha dichiarato che aveva riposato sufficientemente durante la breve sosta a Valencia, che non si era addormentato al volante e che era in condizioni idonee alla guida, sostenendo che l’incidente era stato causato dalla pioggia. L’uomo era indagato per 13 presunti omicidi per imprudenza. Il gip ha concluso per l’ assenza di indizi che possano portare all’incriminazione penale dell’autista, e rinviato le parti ad una possibile causa civile.
“Il Papa, il Presidente della Repubblica e del Consiglio ci stiano vicini”. Lo ha chiesto oggi Anna Bedin, la mamma di Elisa Valent, la studentessa di Venzone, laureanda a Padova, una delle 13 vittime della strage del bus Erasmus, commentando il decreto con cui il giudice istruttore di Amposta (Spagna) ha deciso di archiviare le indagini. “Tutti ci sono stati vicino e speriamo continuino a farlo, ci aiutino anche questa volta”, ha aggiunto.
“Consiglio ai genitori di non mandare i propri figli in Spagna e ai turisti di scegliere un’altra meta per i propri viaggi. Perché sembra che nessuno sia responsabile di ciò che accade sulle loro strade”. Alessandro Saracino, padre di Serena, una delle tredici studentesse morte a Tarragona mentre tornavano in autobus a Barcellona, dove stavano frequentando l’Erasmus, commenta così la nuova archiviazione dell’inchiesta sull’incidente. “Aspettiamo di capire il perché di questa decisione”, si limita ad aggiungere Saracino.