Striscione anti-Salvini in piazza a Tolmezzo
Un Tricolore gigante ed uno striscione provocatorio rivolto a Matteo Salvini che oggi arriverà in piazza XX settembre a Tolmezzo (arrivo previsto alle ore 12 nell’ambito del tour tra i comuni dell’Alto Friuli).
Erano stati appesi stanotte dalle finestre del palazzo prospiciente il Municipio del capoluogo carnico: accanto al primo lenzuolone con i colori verde, bianco e rosso a rappresentare la bandiera italiana, compariva l’altro con una scritta molto emblematica e provocatoria nei confronti del leader della Lega Nord che recitava:
“La nostra guida Papa Francesco, la nostra Patria l’Italia, la nostra legge la Costituzione, la nostra Vergogna Salvini”
Di primo mattino, come riporta la Polizia Municipale di Tolmezzo, sono intervenuti i Vigili del Fuoco su richiesta del Commissariato di Ps che ha ricevuto una chiamata per sollecitarne la rimozione.
Ringrazio chi ha avuto il coraggio di esporre lo striscione contro Salvini che condivido in pieno.raffaella Rainis
È stato Renato Garibaldi, uno dei pochi che in Carnia ha ancora gli attributi al suo posto.
gli è stata vietata una contro manifestazione davanti al Duomo.
È una vergogna che la polizia proibisca a Garibaldi di esprimere il suo pensiero e permetta a Salvini di versare merda sul Papa e sull’Italia e sulla Costituzione.
D’accordo su tutto…
Ma l’Italia non è la mia patria.
Pur essendoci nato
“…per fortuna, o purtroppo lo sono…” Come diceva un famoso cantautore.
Sento di avere molte più cose in comune con gli amici di Mauthen
che con il tizio di Crotone o di Napoli con tutto il rispetto per loro che hanno un’altra cultura (rispettabilissima).
Il Friuli, la Carnia, è la mia patria… Che poi si stia sotto l’Italia, sotto la Francia, sotto la Repubblica di Venezia, o sotto l’Austria-Ungheria, o sotto l’Europa sempre friulano sono di nascita.
Quell’accozzaglia Italiana di popoli tenuti insieme “schiavi di Roma Iddio li creò”, non Dio o il Papa fu a crearla, ma Garibaldi e suoi affiliati 154 anni fa.
E’ del tutto comprensibile che i discendenti difendano l’operato dei propri progenitori.
Mandi