Stroili Oro, siglato l’accordo sindacati-azienda sul trasferimento dei lavoratori da Amaro a Milano
Dopo una trattativa delicata e dall’esito non scontato, lunedì scorso Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil della provincia di Udine, unitamente alla maggioranza delle RSA di stabilimento, hanno sottoscritto un accordo con la Direzione di Stroili Oro SpA per gestire il trasferimento delle lavoratrici e dei lavoratori di interi uffici della sede da Amaro a Milano.
La trattativa, avviata già dal mese di aprile e sulla quale i sindacati avevano deciso di mantenere riserbo per senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori interessati e per non compromettere il tavolo di trattativa (già delicato di per sé), nasce dalla decisione unilaterale dell’impresa di trasferire alcune funzioni ed uffici di sede nel capoluogo lombardo. Tale decisione è stata motivata dall’azienda come strategica per conseguire maggiori possibilità di sviluppo con clienti e fornitori, lavorando in un settore inevitabilmente legato al mondo del fashion, della moda e del lusso, che nella città di Milano identificano attualmente la capitale europea.
Secondo i sindacati, laccordo, dopo l’approvazione della maggioranza dei lavoratori coinvolti, consegna un ventaglio di alternative nettamente migliorative rispetto a quanto previsto dalla Legge e dal CCNL, applicato con una serie di incentivazioni e condizioni di miglior favore per coloro i quali accetteranno il trasferimento, così come prevede una ricollocazione interna per chi non può accettare la nuova destinazione ed un pacchetto di incentivi per l’esodo per coloro i quali , rifiutando il trasferimento, lasceranno l’azienda.
“Appare evidente – affermano Ingrid Peres della Filcams, Diego Santellani della Fisascat e Andrea Sappa della Uiltucs -, come la decisone aziendale abbia posto in capo alle lavoratrici ed ai lavoratori l’onere di dover fare una scelta di vita complicata e decisiva per il futuro, con una prospettiva di abbandonare la propria terra con tutto quello che ciò comporta, dagli affetti personali alle condizioni materiali. Pur nella condizione di dover gestire una situazione, per quanto sopra detto, critica e delicata, resta la soddisfazione per un accordo che riteniamo postivo, dato le condizioni di partenza, a chiusura della vertenza ed a tutela dei diritti e delle condizioni economiche e di reddito delle lavoratrici e dei lavoratori. Resta comunque la preoccupazione – concludono i sindacalisti – che questa vertenza possa essere soltanto un primo tempo di una complessiva operazione e progetto di delocalizzazione dell’intera azienda, preoccupazione al momento negata dall’attuale Dirigenza, anche in virtù dell’efficienza ed ottimizzazione dell’attuale logistica, gestita nel magazzino di Amaro, unitamente ad altre funzioni di sede che nella località carnica continueranno a restare”.