Superate le 5000 presenze per “Risonanze 2019” a Malborghetto
Un’edizione da ricordare. Con circa cinque mila presenze (ancora in crescita), e ospiti da Inghilterra, Germania, Usa, Russia, Francia e Austria, Risonanze, giunto alla V edizione, “diventa grande” e si prepara a diventare un riferimento a Nordest. «Il Festival è letteralmente esploso – ha affermato il direttore artistico Alberto Busettini – il futuro è una Fondazione per Risonanze».
LA FONDAZIONE – I numeri dell’evento inorgogliscono. Ma per il futuro serve uno strumento diverso per gestire Risonanze. «La via è quella di una Fondazione – ha affermato infatti Busettini – questo consentirà di programmare un festival annuale e di creare nuovi posti di lavoro attraverso la cultura. I numerosi partner stranieri intervenuti all’evento si sono detti disposti a investire in questo progetto».
I NUMERI DELL’EDIZIONE 2019 – Intanto il Festival organizzato ai piedi delle Giulie dal Comune di Malborghetto-Valbruna con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e di Fondazione Friuli, ha chiuso i battenti domenica 16 giugno facendo il pieno di pubblico sia per i concerti, che per le attività collaterali. Tutti esauriti anche i laboratori, le chiacchierate con gli artisti, gli appuntamenti organizzati per i bambini, le sedute mattutine di pilates. Anche il pane del bosco, proposto con le farine di corteccia dallo chef Stefano Basello, ha conquistato gli ospiti. Così come l’essenza di ‘Risonanza’, il nuovo profumo pensato dal maestro Lorenzo Dante Ferro. Ancora in crescita le presenze rispetto allo scorso anno: sono oltre 5 mila le persone che negli ultimi giorni hanno affollato Malborghetto-Valbruna e la Val Saisera. Con ospiti provenienti da Inghilterra, Germania, Usa, Russia, Francia e Austria, il Festival Risonanze, alla V edizione, ‘diventa grande’ e si prepara a essere un evento di riferimento a Nordest.
LA PAROLA AI PROTAGONISTI – Malborghetto-Valbruna, crocevia di culture, è diventato un piccolo universo in cui musica, liuteria, cultura e natura hanno dialogato per quattro giorni. Dai salotti ai concerti, dalle passeggiate alle performance nel bosco: la Val Saisera è divenuta un teatro en plein air grazie ai magnifici abeti rossi di Risonanza. «Ho sentito l’anima di questo luogo», ha affermato, al termine del terzo bis, Giuliano Carmignola, star internazionale del violino protagonista di un concerto di rara intensità nella chiesa di Malborghetto, dove ha portato le Quattro Stagioni di Vivaldi insieme alla Venice Baroque Orchestra.
«Questo legno prezioso ha il respiro di un bosco secolare, della pace di questo territorio. Diventerà suono nelle mie chitarre? E’ probabile che accada» ha spiegato, a Palazzo Veneziano, John Monteleone, il liutaio dei divi del rock, da Mark Knopfler a Eric Clapton. Gli ospiti sono arrivati espressamente da Europa e Usa per il festival. «Bisogna creare uno strumento per finanziare e supportare questo tipo di evetni» ha affermato Conny Sibilla Restle, direttore del Museo degli strumenti musicali di Berlino.
L’ENTUSIASMO DEL DIRETTORE ARTISTICO – «Siamo davvero soddisfatti», ha precisato ancora Alberto Busettini, direttore artistico di Risonanze. «Il carnet di quest’anno è stato ricchissimo di attività in tutte le ore della giornata. Questo ci ha consentito di raddoppiare le presenze». Un festival trasversale, adatto a pubblici e attività diverse, dunque. «È stato un ulteriore salto di qualità che ha permesso l’arrivo di numerosi ospiti dall’estero. Ma la particolarità di Risonanze è data dal format: i grandi ospiti la sera si ritrovavano nel salotto di palazzo Veneziano a discorrere con la gente del posto. È stato bello vedere questo mix di persone e culture». E anno dopo anno l’evento cresce e diventa sempre più affollato, grazie anche alla caparbietà del sindaco Boris Preschern, che ha creduto fin dall’inizio nelle potenzialità di questo Festival, facendo tutto il possibile per svilupparlo e farlo sentire proprio anche dagli abitanti della zona.
(foto di Tiziano Gualtieri)