“Sutrio Paese Presepe” si apre con 4 opere realizzate dagli scultori in loco
Una pastorella, una capretta, la scena del norcino e un cocchiere che sarà poi affiancato dal cavallo e dal carro dei coscritti: queste le quattro grandi sculture in legno realizzate rispettivamente da Sisto Lombardo di Biella, Silvio Rizzato di Lugo di Vicenza, Fabio Natale di Poviglio, Tiziano Di Giusto di Tricesimo, ospiti a Sutrio lo scorso ottobre. Le opere sono il primo tassello del progetto Sutrio Paese Presepe che mira appunto a trasformare questo incantevole borgo della Carnia in un Presepe “diffuso” che, prendendo l’avvio dalla Natività scolpita per il Presepe esposto in Piazza San Pietro a Roma lo scorso Natale (che si può ammirare ora nella piazzetta sotto il Municipio di Sutrio), si amplierà con le altre scene che saranno posizionate nelle strade, nei cortili, sotto i portici del paese. Il progetto è volto a dare una positiva ricaduta in termini culturali a beneficio dei residenti e dell’offerta turistica.
La presenza dei quattro scultori rientra nel piano triennale di Residenze Artistiche, che il Comune di Sutrio sta portando avanti con quello di Paluzza all’interno del Bando Borghi PNRR “Il Bosco nel Borgo-Il Borgo nel Bosco”. L’obiettivo delle Residenze Artistiche, che prevedono appunto di ospitare degli artisti che creino un’opera da lasciare poi al paese, è di arricchire l’arredo urbano nel segno della tradizione presepiale con scene caratteristiche della natività, prendendo anche spunto dal Presepe di Teno, eseguito nel corso di 30 anni di lavoro dal maestro artigiano Gaudenzio Straulino (1905-1988), che riproduce in miniatura gli usi e i costumi tradizionali del paese. Ad esempio il cocchiere realizzato da Tiziano Di Giusto è un personaggio della rappresentazione della tradizionale festa dei Coscritti, mentre Silvio Rizzato ha ripreso dal Presepe di Teno la scena del norcino.
Per realizzare le loro opere, i quattro artisti sono stati appunto ospiti lo scorso autunno dell’Albergo Diffuso Borgo Soandri (nato dall’idea di recuperare e mettere in rete il patrimonio edilizio di questo caratteristico borgo di montagna ed offrire la calda accoglienza di una comunità ospitale) e, destando molto interesse, hanno lavorato davanti al pubblico nell’Ort di Sior Matie, un cortile aperto e accessibile a tutti nel cuore del paese appena ristrutturato e rimesso a nuovo, luogo d’incontro, socialità, eventi.