Sviluppo attività malghiva Fvg, stabiliti i criteri per l’assegnazione dei fondi
La Giunta regionale ha stabilito i criteri di priorità per l’assegnazione di aiuti destinati a favorire lo sviluppo dell’attività malghiva.
Lo ha annunciato l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari e forestali, Stefano Zannier, precisando che “al fine di poter predisporre la graduatoria necessaria alla concessione delle somme stabilite, sono stati definiti anche i relativi punteggi”.
“I criteri individuati – precisa Zannier – intendono favorire gli interventi che meglio risponderanno alle finalità della normativa di riferimento; l’obiettivo è quello di incentivare la riqualificazione del patrimonio malghivo e di promuovere la gestione sostenibile dei pascoli, il mantenimento dell’attività di monticazione connessa al benessere animale nonché l’attività antropica ritenuta un elemento fondamentale per prevenire i dissesti idrogeologici”.
“Con tale obiettivo – prosegue l’assessore – è prevista la concessione di aiuti ai soggetti che siano proprietari o titolari di diritti di godimento del compendio malghivo e vogliano realizzarvi interventi strutturali o di adeguamento funzionale degli edifici e relative pertinenze, oppure impianti che ne consentano la riqualificazione o acquistare nuove attrezzature per le attività di trasformazione e commercializzazione del latte e dei suoi derivati”.
Come ricorda Zannier, “l’attività malghiva è riconosciuta dalla Regione come modello di gestione del territorio montano, perché si fonda su attività antropiche che hanno permesso di conservare e qualificare la produzione lattiero-casearia regionale”.
Nell’attuale emergenza da COVID-19, nell’ambito del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia e degli aiuti individuati nel “Programma Anticrisi COVID-19”, sono stati previsti incentivi funzionali a un modello di sviluppo e di ripresa duratura, prevedendo siano concesse somme nella misura dell’80 per cento della spesa ammessa (limite massimo complessivo di 400 mila euro, della quale non oltre 200 mila per spese relative alle attività di produzione di prodotti agricoli).