Tanti gli interventi nell’area della salute presenti nel progetto “Futuro Alta Carnia”
Istituzione in ciascuna vallata dei “Poli della salute della montagna”, organizzazione di servizi di domiciliarità leggera e di accompagnamento per persone in condizioni di fragilità alle sedi dei servizi sociosanitari: sono alcuni degli interventi nell’area della salute presenti nel progetto “Futuro Alta Carnia” all’interno della strategia nazionale a favore delle aree interne del Paese.
Il soggetto attuatore di queste iniziative dedicate alla salute sarà l’Azienda per l’assistenza sanitaria n. 3 “Alto Friuli – Collinare – Medio Friuli”. Il punto della situazione è stato tracciato in un recente incontro tra Lino Not, in qualità di referente tecnico del progetto delle Aree interne, e i vertici dell’AAS n.3, con Giuseppe Tonutti, commissario straordinario unico, Denis Caporale, vicecommissario con funzioni di direttore dei servizi sociosanitari, Fulvia Loik, Direttore del Distretto 1 “Carnia”, e Miriam Totis, Responsabile del Servizio sociale dei Comuni e Paola Dario coordinatrice.
I “Poli della salute” potranno ottimizzare la presenza territoriale sanitaria di medici e altri operatori per un trattamento più incisivo delle malattie croniche, grazie alla concentrazione dei medici di famiglia, dei pediatri e della guardia medica insieme ai servizi infermieristici, di prevenzione e al servizio sociale.
Per migliorare il servizio di soccorso nell’area montana l’intervento finanzia anche la realizzazione di piazzole per l’elisoccorso, alcune già realizzate e altre in programma.
Il progetto sulla domiciliarità si propone di elaborare una strategia complessiva per gli anziani autosufficienti e non, con la finalità di garantire il maggior benessere possibile e una migliore qualità di vita.
Le azioni previste riguarderanno lo sviluppo di servizi di domiciliarità leggera sia attraverso persone del luogo e di riferimento per la popolazione anziana, le cosiddette “Sentinelle di Comunità” sia attraverso la promozione di cooperative di comunità per attività leggere di supporto, come ad esempio la consegna o l’accompagnamento per la spesa, la consegna dei pasti, la lettura a domicilio.
Un’altra azione riguarderà un aiuto alle persone con demenze medio lieve e ai loro familiari attraverso un servizio di terapia occupazionale a domicilio. Si intende inoltre potenziare l’approccio di “animazione in rete”, già sperimentato, che prevede la sinergia tra strutture residenziali, semi-residenziali, centri di aggregazione e volontariato, sotto la guida facilitante di un animatore sociale, per promuovere l’invecchiamento attivo e la partecipazione all’interno della comunità.
Infine si intende realizzare anche il trasporto di persone delle fasce deboli nei centri di cura o di erogazione di servizi pubblici attraverso collaborazioni con le ditte locali di trasporto.
Queste attività rientrano nella più ampia strategia per il “futuro dell’Alta Carnia” che include una serie di interventi per contrastare la marginalizzazione e il declino demografico delle zone più periferiche del territorio carnico sostenendone i sistemi socio-economici con progettualità a lungo termine.