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Tanti temi da sviluppare nel Convegno di Medicina interna di Tolmezzo

I reparti di Medicina interna, oltre ad anziani policomorbidi, si trovano ad accogliere pazienti acuti con sintomi spesso aspecifici. In questo contesto si rende necessario un processo diagnostico differenziale tempestivo e ragionato, talvolta non semplice ma semplificato, nella realtà dell’Ospedale di Tolmezzo, da un approccio integrato di semeiotica fisica ed ecografica.
Il Convegno di Medicina Interna, previsto sabato 26 ottobre al Teatro Candoni, propone e sviluppa temi che spaziano dalle malattie immuno-infiammatorie e sistemiche alle infezioni, partendo da un’analisi al capezzale del paziente che tiene conto dei determinanti sociali di malattia. La discussione con relatori esperti sarà un’occasione di aggiornamento e formazione per i clinici cui, sempre, vengono richieste capacità diagnostica e trattamenti appropriati. Nel programma trova spazio una relazione sulla medicina delle migrazioni e una lectio che è una chiamata all’umanità nell’arte medica, a curare il paziente con scienza e quella visione empatica che si accorge dell’uomo che sta dentro la malattia, a considerare la cura non solo una somma di trattamenti e somministrazioni, a prendersi a cuore la modalità del morire.
La registrazione dei partecipanti è prevista dalle 8, alle 8.20 il dottor Paolo Agostinis (direttore SOC Medicina interna del nosocomio carnico e responsabile scientifico del convegno assieme a Martina Deotto) aprirà i lavori, con la prima sessione che prenderà il via alle 8.30. Le conclusioni sono previste alle 14.