Tari rifiuti speciali, Confartigianato chiede ai Comuni di detassare le imprese
«Perché a Ferrara sì e in Friuli Venezia Giulia no?». È la domanda che pone il presidente di Confartigianato Fvg, Graziano Tilatti, a fronte della decisione che ha assunto il Comune di Ferrara applicando le circolari ministeriali che sono state emanate riconoscendo la validità delle istanze artigiane: da fine maggio le aziende artigiane operanti sul territorio comunale non pagheranno più la Tari per gli spazi interessati da rifiuti speciali, poiché tali rifiuti non sono gestiti dall’amministrazione pubblica con i provenienti che derivano da tale Tassa. Lo smaltimento dei rifiuti speciali segue un altro percorso, che l’azienda deve sostenere con altre spese. «In sostanza – sintetizza Tilatti – oggi in Friuli Venezia Giulia le imprese artigiane continuano a pagare doppio: la Tari, il cui calcolo comprende anche gli spazi dedicati ai rifiuti speciali anche se il Comune non si occupa di smaltirli, e i costi per il reale smaltimento di tali scarti. Da anni stiamo presentando il problema ai Comuni, sia a livello regionale che nazionale – prosegue Tilatti -. Ci sono state indicazioni governative per risolvere la questione ma, allo Stato, solo il Comune di Ferrara ne ha preso atto e ha agito di conseguenza».
Nel commentare positivamente l’azione, – «è la conferma della bontà delle nostre istanze», sottolinea il presidente -, Tilatti rilancia l’interrogativo, auspicando che la “buona pratica” applicata a Ferrara «possa diventare ben presto una realtà anche in Friuli Venezia Giulia». Fatti i calcoli, le aziende operanti nel Comune di Ferrara risparmieranno circa 1 milione di Tari l’anno. «Una cifra che indica quanto sia sentito il problema anche in regione e quanto incida sull’attività delle imprese».
Nello specifico, il provvedimento del Comune di Ferrara prevede la detassazione completa sia dalla quota fissa che dalla variabile le seguenti aree: superfici over si formano rifiuti speciali; magazzini di materi prime nei quali si abbia la produzione di soli rifiuti speciali; aree della lavorazione che per atto autorizzativo devono gestire i rifiuti prodotti come speciali; centrali termiche e locali riservati ad impianti tecnologici ove non si abbia, di regola, presenza umana.
(nella foto Graziano Tilatti)