Tarvisio, quei tre confini sulla rotta balcanica
Cresce trasversale la preoccupazione in Friuli Venezia Giulia per la possibile deviazione di massa verso i nostri confini dei migranti che stanno tentando di risalire la rotta balcanica e che trovandosi bloccato il passaggio dalla Serbia verso l’Ungheria, hanno incominciato a provare a migliaia la strada dell’accesso attraverso Croazia e Slovenia.
“Non abbiamo notizia che ci sia un aumento degli ingressi in Friuli Venezia Giulia” affermava sabato Debora Serracchiani, presidente della Regione Fvg. “E’ opportuno che l’Europa affronti tutta insieme il problema. E’ inoltre necessario costituire gli hotspot e serve che tutti i Paesi europei se ne facciano carico. E’ poi importante avere un’unica procedura per i richiedenti asilo”. Dal canto suo il prefetto di Udine, Claudio Cracovia ha spiegato che in caso di necessità è pronto un Piano per la frontiera, da Tarvisio a Muggia.
I controlli di retrovalico delle forze dell’ordine nella fascia confinaria della provincia di Udine tra Austria e Slovenia proseguono regolarmente. Ma al momento non si registrano ingressi di migranti. La situazione è di assoluta calma rispetto agli ingressi quotidiani che si registravano nei mesi scorsi, dall’Austria ma pure dalla Slovenia.
Intanto lunedì il ministro dell’interno Angelino Alfano ha convocato a Roma i Questori e i dirigenti della Polizia di Trieste, Gorizia e Tarvisio. Ci sono da valutare gli eventuali centri di accoglienza e per questo i volontari della Croce Rossa Italiana sono già stati pre-allertati.
In questa intervista con il Sindaco di Tarvisio, RENATO CARLANTONI, abbiamo provato a farci raccontare che aria si respiri in Val Canale in queste settimane.
L’INTERVENTO ODIERNO DELL’ASSESSORE REGIONALE ALL’IMMIGRAZIONE GIANNI TORRENTI
“Non risulta ai nostri confini alcuna pressione”. Lo afferma l’assessore regionale alla Solidarieta’ e Immigrazione Gianni Torrenti, che segue per il Friuli Venezia Giulia gli spostamenti dei flussi dei profughi sulla rotta balcanica. “La situazione in Slovenia è al momento ordinata – riferisce Torrenti – mentre dalla Croazia e dalla Serbia i profughi continuano a muoversi sulle rotte che portano a Nord, verso Ungheria e Austria”. “Quale corretta misura precauzionale – prosegue Torrenti – sono state comunque significativamente incrementate le forze di polizia ai confini, con l’invio di rinforzi da parte del Viminale”. “Il monitoraggio da parte di tutte le Autorità è continuo e capillare, anche se tutto lascia supporre che la situazione non dovrebbe subire grandi modifiche fino al Consiglio europeo del prossimo 23 settembre, che dovrebbe avere all’ordine del giorno l’esame di nuove modalità di gestione dei transiti e – conclude l’assessore – delle richieste di asilo”.
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