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Tavolo di crisi straordinario per Coopca

Debora Serracchiani (Presidente Regione Friuli Venezia Giulia) incontra i rappresentanti di CGIL, CISL e UIL per fare il punto sulla crisi della Cooperativa Carnica di consumo CoopCa - Udine 31/03/2015
Incontro del marzo scorso tra i rappresentanti di CGIL, CISL e UIL e la Presidente Serracchiani per fare il punto sulla crisi della Cooperativa Carnica

La Regione Fvg convochi al più presto il Tavolo straordinario di crisi su Coopca. E’ l’accorata richiesta che si leva dai segretari generali di Cgil Udine, Cisl Alto Friuli e Uil Udine assieme ai rispettivi segretari di categoria. Villiam Pezzetta, Franco Colautti e Ferdinando Ceschia si sono ritrovati oggi per fare il punto della situazione rispetto al drammatico epilogo della cooperativa carnica, ammessa al concordato preventivo nell’aprile scorso e prossima all’udienza di omologa dello stesso, prevista per il 1.ottobre.

 

“Occorre al più presto un confronto tra amministrazione regionale, sindacati, associazioni di categoria del mondo cooperativo e liquidatori della società – affermano all’unisono i tre sindacalisti – perché ci avviciniamo al momento della verità e non possiamo permetterci che l’impegno collettivo da tutti promesso a più riprese nei mesi scorsi finisca nel dimenticatoio o peggio ancora che si lasci la vertenza in balia degli eventi. Va bene occuparsi dell’Archivio storico della Coopca – aggiungono – ma sono i lavoratori la priorità assoluta”.

 

Pezzetta, Colautti e Ceschia ricordano che ci sono ancora circa 400 degli oltre 630 dipendenti della cooperativa carnica destinati a trasformarsi in esuberi se non si riuscirà a trovare loro un adeguato ricollocamento, per questo invitano la Giunta regionale ed in particolare gli assessori competenti Sergio Bolzonello e Loredana Panariti a convocare le parti (com’era stato previsto sempre ad aprile) per fare il punto della situazione, ritornare a spronare il mondo della cooperazione affinché aumenti il numero di negozi “salvabili” e mettere subito in campo tutti gli strumenti utili ad evitare quella che si potrebbe configurare come una vera e propria emergenza sociale”.

 

“Giudichiamo positive le varie azioni intraprese anche grazie ad alcuni sindaci dei comuni interessati nel tentativo di sostenere la soluzione dell’autoimprenditorialità quale alternativa per la sopravvivenza di alcuni punti vendita – sottolineano ancora i segretari di Cgil, Cisl e Uil – ma sappiamo che non potrà risolvere il problema in maniera complessiva. Attendiamo quindi al più presto riscontro alle nostre richieste”.