Tensioni sindacali alla Euro Cakes di Fagagna sui contratti a termine
«Non consentiremo a Euro Cakes di gestire il lavoro e i lavoratori a proprio piacimento e in totale disprezzo delle regole contrattuali e di legge». Saverio Scalera, della segreteria provinciale Flai Udine, spiega così le ragioni che hanno portato il sindacato Cgil del comparto agroalimentare a non firmare l’accordo con l’azienda di Fagagna sulla proroga dei contratti a tempo determinato, sottoscritto invece dalla Fai-Cisl. «D’accordo con le nostre Rsu – spiega Scalera in una nota – abbiamo detto no a un accordo che di fatto penalizza i lavoratori, consentendo a Euro Cakes di avere delle deroghe che vanno al di là di ogni decenza: infatti Euro Cakes potrà allungare di ulteriori 18 mesi la durata dei tempi determinati, in più periodi e senza alcuna soglia di utilizzo, quando la legge prevede una proroga di 12 mesi, ma con un unico contratto, e fissa per i contratti a termine una soglia pari al 20% dei contratti a tempo indeterminato».
Per la Cgil, in sostanza, l’accordo scioglie l’azienda da ogni vincolo sui contratti a termine. «Flessibilità e precariato – spiega ancora Scalera – tornano a farla da padrone come in Euro Cakes avveniva già in passato, quando i lavoratori assunti a termine erano in maggioranza. In tutti questi anni, a seguito di importanti accordi unitariamente sottoscritti, c’è stata un’importante e concreta stabilizzazione occupazionale, capovolgendo quel dato e cancellando il precariato. Ora si torna pericolosamente indietro».
La scelta di non firmare nasce anche dalle modalità della trattativa, svoltasi «per corrispondenza» e senza l’apertura di un tavolo vero e proprio. «Avevamo proposto una serie di modifiche e integrazioni al testo proposto dall’azienda, trovando anche una sintesi unitaria con la Cisl, ma l’azienda le ha rifiutate tutte – scrive ancora Scalera – chiedendo di sottoscrivere esclusivamente il suo testo senza la minima modifica». Altro elemento contestato dalla Cgil la mancata definizione di scadenze di verifica dell’accordo, che secondo la Cgil produrrà solo un numero limitatissimo di conversioni di contratti a termine in assunzioni a tempo indeterminato, «anche queste senza alcun confronto sindacale».