Il terremoto del 1928 in Carnia in mostra a Verzegnis
Sabato 12 novembre alle ore 16 verrà inaugurata la mostra temporanea “Michele Gortani e il Terremoto del 1928 in Carnia”, che si terrà presso la Sala Consiliare del Municipio di Verzegnis.
La mostra sarà visitabile fino al 14 gennaio 2017 con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 12.30, lunedì e giovedì anche dalle 17.00 alle 18.00, sabato dalle 16.00 alle 18.00
La realizzazione della mostra rientra nelle attività del Museo Geologico della Carnia e quest’anno è stata dedicata, a 50 anni dalla sua scomparsa, alla figura del grande geologo carnico Michele Gortani e, a 40 anni dal sisma che ha colpito al Carnia nel 1976, al tema dei terremoti.
Il 2016 è stato un anno di importanti ricorrenze: innanzitutto il quarantesimo del terremoto del 1976, che ben ricordiamo, al quale sono state dedicate molteplici iniziative commemorative e culturali. E poi, il cinquantesimo della scomparsa di uno dei carnici più illustri, Michele Gortani, insigne geologo, senatore della costituente, studioso delle tradizioni popolari; a lui si deve la raccolta ospitata a Tolmezzo, nel museo che porta il suo nome.
Il Museo geologico, in particolare nella figura del suo responsabile scientifico Giuseppe Muscio, direttore del Museo di Storia Naturale di Udine, ha scelto di coniugare questi due importanti temi, il terremoto e Michele Gortani, dedicando la temporanea di quest’anno a un altro terribile sisma che colpì il Friuli nel 1928, sisma del quale si occupò, nei suoi studi, proprio Michele Gortani.
La mostra si propone di indagare brevemente le ragioni della sismicità del territorio, per poi concentrarsi sui fatti del 1928, che videro in Verzegnis, Pusea, Cavazzo e la conca tolmezzina epicentro del terremoto. Gli sfollati, le tende, i primi aiuti e soccorsi, la ricostruzione: le tematiche si ripropongono con emblematica ripetitività, in queste situazioni. Cambia l’epoca e il contesto, che nel 1928 rendeva i soccorsi e gli interventi estremamente complessi.
Preme sottolineare che il tema della mostra è stato scelto nei primi mesi del 2016, ben prima che l’Italia fosse sconvolta dai catastrofici sismi degli ultimi mesi.
Per la stesura dei testi, ai quali hanno collaborato anche Margherita Solari e il prof. Giambattista Carulli (ex studente dei Gortani stesso), ci si è avvalsi anche dei documenti originali relativi al terremoto: articoli sulle riviste scientifiche dell’epoca, carte geologiche e gli studi di Michele Gortani, inclusi nell’allestimento originale, che non si sono potuti esporre in questa sede.
Per le immagini a supporto della ricostruzione storica dei fatti, è stata svolta una scrupolosa ricerca fotografica, per la quale fondamentale è stata la collaborazione del Circolo Culturale Fotografico Carnico nella persona di Adriana Stroili, che ha recuperato gran parte delle scansioni, provenienti dai fondi fotografici della Fondazione Gortani, del fondo Molinari e di quello di Ezio Vidussoni.
Nell’ambito della mostra viene presentato inoltre un preziosissimo video dell’epoca, restaurato e messo a disposizione dalla Cineteca del Friuli, che propone immagini girate nell’area colpita dal terremoto del 1928.
Questa mostra si inserisce in una serie di iniziative che hanno visto l’UTI della Carnia collaborare con il Museo di Storia Naturale di Udine e con la Fondazione Gortani di Tolmezzo per ricordare, attraverso una serie di iniziative, la figura di Michele Gortani.
Tra queste iniziative c’è un’altra mostra, attualmente visitabile al secondo piano del Museo Carnico di Tolmezzo, ovvero “Gortani e l’Africa”, che ripercorre le esplorazioni africane del grande geologo, condotte su incarico dell’AGIP con lo scopo ufficiale di cercare il petrolio ma quello, nemmeno troppo segreto, di cogliere l’occasione per portare avanti i suoi studi. Il petrolio non si trovò, infatti, ma le ricerche condotte da Gortani in quelle spedizioni sono una pietra miliare per la geologia mondiale.