Terreni agricoli ad Amaro, pubblicato il bando di gara
L’ambizioso progetto dell’Amministrazione Comunale di Amaro di riqualificazione e utilizzazione agricola della vasta area posta a Sud-Est dell’abitato delimitato dai Fiumi Fella e Tagliamento, è giunto ormai alla tappa finale.
Infatti dopo la redazione e approvazione del Piano di Insediamento Produttivo Agricolo, le successive procedure espropriative e le varie autorizzazioni urbanistico-ambientali, il Comune ha pubblicato in questi giorni il bando di gara per la concessione dei terreni costituenti il lotto n. 1 suddiviso in due sub lotti per una superficie totale di mq 68.924. Il canone a base d’asta per la concessione è fissato in € 5.169,50, equivalenti a circa 750 euro annui ad ettaro.
L’Amministrazione ha comunque stabilito dei prezzi di riferimento inferiori rispetto ai valori correnti di mercato dei terreni oggetto di concessione relativamente alle coltivazioni legnose agrarie che, dai dati pubblicati dall’ERSA, dall’INEA e dal CRA, risultano aggirarsi su un valore superiore ai 1.000,00 €/ha per anno.
L’assegnazione avverrà mediante valutazione dei progetti di sviluppo che i partecipanti dovranno presentare unitamente alla domanda che dovrà pervenire entro il 5 Agosto 2016.
“L’Amministrazione Comunale, convinta e consapevole della rilevante importanza strategica dell’iniziativa sia sotto l’aspetto economico che ambientale-paesaggistico, sta già lavorando per far seguire a questo primo step un secondo e un terzo lotto di ulteriori 88.873 mq – dice il sindaco Laura Zanella -. In tal senso l’Amministrazione Regionale, che già aveva concesso al Comune un contributo di 150.000, ha dimostrato la propria disponibilità ad un ulteriore intervento finanziario. La particolare attenzione dell’Amministrazione Regionale, ed in primis dalla Presidente Serracchiani anche nella sua veste di delegata alle Politiche per la Montagna, è suffragata dalla considerazione che questa iniziativa costituisce il 1° concreto esempio di recupero e utilizzazione agricola in Carnia e dall’auspicio che ad essa possano seguirne delle altre in questo territorio montano in cui la frammentazione delle proprietà agricole contribuisce pesantemente all’abbandono del territorio con negative ripercussioni sul degrado ambientale e sul turismo, oltre che in quello occupazionale“.