Timau, premiato il progetto di “Una residenza a servizio dell’albergo diffuso”
Lo studio Ceschia e Mentil Architetti Associati, con il progetto di “Una residenza a servizio dell’albergo diffuso” realizzato a Timau di Paluzza, si è aggiudicato il 6° “Premio Marcello D’Olivo”. La proclamazione e la premiazione (una targa e una pubblicazione monografica sull’opera) si sono tenute ieri alla ex Chiesa di San Francesco di Udine che dal 12 aprile (e fino al 5 maggio) ospita la nona “Rassegna Biennale di Architettura” organizzata dall’Associazione “Architetti del Friuli Venezia Giulia – Arte&Architettura” (in collaborazione con la Federazione degli Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori del Friuli Venezia Giulia, Comune e Udine Musei e Gallerie del progetto, con lo sponsor, Derve decor store e Laminam). Alla cerimonia erano presenti il sindaco, Pietro Fontanini, l’assessore alla cultura, Fabrizio Cigolot, e i presidenti dell’ordine degli architetti, Paolo Bon, e dell’associazione Arte&Architettura Giovanni Vragnaz.
LE RAGIONI DELLA GIURIA – Giudicare i 92 progetti pervenuti è spettato a una giuria internazionale composta dagli architetti Jacques Lucan (Parigi), Odile Seyler (Parigi), Miha Desman (Lubiana), Marco Contini (Parma), Sergio Pascolo (Venezia) e Moira Morsut (Udine), consigliera dell’Associazione “Arte & Architettura” che a nome dei giurati ha spiegato le motivazioni del premio: “La scelta è stata determinata sulla scorta di alcune riflessioni condivise, emerse nel corso dei lavori della giuria. Queste riflessioni rimandano a presupposti costituenti le ragioni e le specificità della nostra disciplina e in quanto tali vanno sempre difesi e rivendicati. Da qui la volontà di affermare il ruolo della professione dell’architetto come pratica per la cura del luogo e della sua identità. Un messaggio etico che fissa un principio di responsabilità inteso per tutte le scale del progetto. Non si è trattato, quindi, solo di un premio attribuito a un’architettura domestica, ma di un riconoscimento assegnato all’atteggiamento che rivendica un approccio cosciente in rapporto alla dimensione locale e territoriale del progetto. Proprio l’inclusione del concetto di territorio, come bene comune inserito nel progetto, che ne determina la dimensione contemporanea e restituisce, alla nostra professione, un’idea di futuro è stato uno dei parametri determinanti di giudizio. Non si insegue l’immagine di un futuro “Eden bucolico” ma piuttosto l’idea di una condivisa consapevolezza della nostra capacità di intervenire sulla modificazione dei territori intesi come complesso di tutte le componenti sensibili che ne fanno parte con “religioso sentimento di rispetto”. Allo stesso tempo la scelta della giuria afferma la necessità dell’appartenenza del progetto ha luogo il suo radicamento, la necessità di intendere luogo come reagente chimico nel processo progettuale. Ancora, l’interesse verso il concetto di radicamento ha a che fare con quello di durata che non deve essere avvertita unicamente come proprietà dei materiali di resistere all’obsolescenza, ma piuttosto come capacità del manufatto di appartenere indissolubilmente al luogo, perché è in grado di disvelare i caratteri non immediatamente percepibili. Questo comporta la rielaborazione delle cose già avvenute, che permangono nella nostra memoria e che ne costituiscono le fondamenta e danno stabilità al nostro fare. La memoria consegna le cose dello spazio la misura del tempo due punti di tutto il tempo prima di noi”.
LE MENZIONI – Come previsto dal bando, dopo una prima scrematura che ha consentito di selezionare 14 progetti, i giurati hanno effettuato una seconda selezione che oltre a consentire loro di determinare il vincitore, ha portato a definire la rosa dei 9 menzionati.
La menzione speciale è stata assegnata a due progetti: “Pratic – uffici e stabilimento produttivo” di Fagagna, su progetto di Geza – Gri e Zucchi Architettura; “Aula meridionale del battistero” di Aquileia, Gtrf – Giovanni Tortelli Roberto Frassoni Architetti Associati.
Menzionati, invece: il “Restauro di Villa Settimini destinata a biblioteca civica” a Pieris, frazione di San Canzian D’Isonzo (Gorizia), degli architetti Adalberto Burelli e Giovanni Vragnaz; il “Progetto per uno spazio espositivo presso il negozio di interni ceramiche” di Tolmezzo, di Ceschia e Mentil Architetti Associati; il “Progetto di riqualificazione degli uffici Calligaris spa” a Manzano, dell’architetto Enrico Franzolini; la “Capanna sul fiume Natisone“, a Premariacco, degli architetti Francesca Petricich e Robby Cantarutti; la “Gea spa – Gestioni ecologiche e ambientali, nuova sede uffici e spogliatoi” di Pordenone, degli architetti Vittorio Pierini, Ado Furlan Ivo Boscariol e Antonio Stefanuto; la “Riqualificazione palazzo a uso commerciale in centro storico” a Udine, dell’architetto Renza Pitton; e il “Centro Alzheimer” di Codroipo, di Soramel Gasparini architetti associati.
(nella foto Federico Mentil ritira il premio)