Togliere lo “sconto” benzina, e poi?
«Stupisce che i sindacati propongano un’uscita dal provvedimento di sconto sui carburanti senza preoccuparsi di come venire incontro alle categorie interessate, che ne risulterebbero immediatamente penalizzate. Probabilmente i posti di lavoro non sindacalizzati valgono meno degli altri».
Lo afferma il presidente di Confcommercio del Friuli Venezia Giulia Alberto Marchiori alla luce delle dichiarazioni dei segretari di Cgil e Cisl Fvg «che intervengono contro una previsione di spesa che la giunta ritiene invece ancora utile al sistema regionale».
Anche Confcommercio Figisc, con il presidente regionale Bruno Bearzi contesta «la solita demagogia con cui si pensa che le risorse allocate per lo sconto carburanti siano una perdita per la Regione. Al contrario, come più volte dimostrato con dati inoppugnabili, la riduzione del prezzo alla pompa consente alle casse pubbliche di limitare in maniera consistente il fenomeno dell’acquisto in Austria e Slovenia, con un conseguente ritorno in termini di entrate tributarie. Sorprende che i sindacati – conclude Bearzi –, senza entrare nel merito della questione fiscale, non si preoccupino nemmeno di proporre non una generica strategia d’uscita, ma un piano concreto a tutela del lavoro di migliaia di persone coinvolte».
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Per approfondire la questione qui le slide di Confcommercio con tutte le cifre