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Tolmezzo, dall’ex assessore Marco Craighero le risposte a 10 obiezioni

Sul suo profilo Facebook l’ex assessore comunale Marco Craighero ha inserito un lungo post sul tema, ovviamente, della sospensione del Consiglio comunale di Tolmezzo, spiegando che “vuole essere l’ultimo incentrato su ciò che è stato, per iniziare poi a parlare di ciò che sarà, guardando al futuro della nostra comunità”. 
Lo proponiamo integralmente.

Dieci risposte a 10 obiezioni e falsità che circolano su quanto accaduto. Necessarie per ristabilire la verità delle cose in merito alla situazione attuale.

Il comune sarà commissariato per lungo tempo e si bloccherà tutto, le attività non andranno avanti!
FALSO. Il comune verrà commissariato per un lasso di tempo molto breve, tre o quattro mesi al massimo, fino alle elezioni che si terranno a maggio o a giugno. Politicamente è un tempo di scarsa rilevanza e che non compromette in alcun modo la programmazione in essere. Inoltre il commissario ha poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione, potrà proseguire tutte le iniziative in programma e prendere decisioni utili per la comunità.

Tolmezzo perderà il treno dei fondi PNRR!
FALSO. I progetti per il PNRR inerenti Tolmezzo sono già stati inseriti nel Documento Unico di Programmazione del Comune, anche col nostro apporto responsabile. Dunque gli uffici comunali hanno già mandato per operare in tal senso e il commissario ha tutta la legittimità per approvarli per tempo.

Vi siete fatti manovrare dai vertici dei partiti, siete degli immaturi e burattini dei giochi di Trieste!
FALSO. Siamo rappresentanti  con una propria formazione, in alcuni casi impegnati in politica e in amministrazione da molti anni. La scelta, dolorosa e sofferta ma purtroppo necessaria, è nata completamente dal basso, da una riflessione autonoma sulla situazione tolmezzina che nulla ha a che vedere con le dinamiche politiche superiori. Nessuna promessa di posto di lavoro, il tempo galantuomo lo dimostrerà. Interventi esterni sono avvenuti solo se richiesti e a supporto successivo o a livello d’opinione.

Non avete mai espresso malumori, siete sfuggiti al confronto e poi pugnalato alle spalle!
FALSO. In tutte le sedi opportune, negli incontri singoli e collettivi col sindaco, abbiamo espresso il nostro pensiero, portando le nostre obiezioni sui temi, sui rapporti e sulle iniziative per la città. È stato detto anche in maniera chiara che se non ci fosse stato un cambio di rotta saremmo arrivati a decisioni forti, quindi nessun colpo a sorpresa. In compenso non abbiamo ricevuto risposte, ma abbiamo assistito ai tentativi sotto banco di sostituirci con membri dell’opposizione. Pubblicamente abbiamo espresso questi malumori solo nelle ultime settimane, a partire dalle dimissioni da assessore di Alice Marchi, che hanno rappresentato un segnale inequivocabile dei malumori in corso (ignorati). Lo abbiamo fatto solo di recente per un senso di responsabilità e correttezza nel non voler coinvolgere la cittadinanza in polemiche deleterie, fintanto che pensavamo di poter riparare la situazione.

Avete aperto una crisi nel periodo peggiore, irresponsabili!
FALSO. Nel momento di avvio della pandemia e nelle sue fasi peggiori ci siamo stretti in un atteggiamento di forte unità, mettendo da parte ogni polemica, e collaborando alla sfida più importante del nostro tempo. Siamo stati poi noi a cercar di proporre l’approvazione di un documento che facesse chiarezza sulle manchevolezze della Regione nella gestione covid in riferimento al territorio carnico e all’ospedale di Tolmezzo, documento non accettato dal sindaco e dalla vicesindaco. Abbiamo aspettato il momento meno doloroso per porre fine a un immobilismo che non faceva il bene della città, per ridare democraticamente la parola agli elettori, scegliendo la tempistica che avrebbe ridotto al minimo i tempi di commissariamento (soli tre-quattro mesi). Non dimentichiamo che il Sindaco si sarebbe comunque dimesso tra pochi mesi per la campagna regionale, abbandonando la sua comunità anzitempo.

Le dimissioni sono un atto vigliacco, dovevate sfiduciare il Sindaco in Consiglio comunale!
FALSO. Le dimissioni sono il segno di un malcontento diffuso, se 12 consiglieri su 20 scelgono di abbandonare il loro ruolo, ipotecando il proprio futuro politico-amministrativo, vanno lette come un gesto di forte disagio e di difficoltà nel poter svolgere il proprio incarico nella migliore delle maniere. Non sono mancate le occasioni in cui sono stati da noi portati all’attenzione del Consiglio temi fondamentali, come quelli della sanità e dell’elettrodotto, inoltre avevamo proposto la riattivazione delle commissioni consiliari per far funzionare meglio il Consiglio e dare maggiore peso decisionale ai consiglieri, proposta rifiutata da chi oggi finge di difendere la centralità del Consiglio comunale. La mozione di sfiducia sarebbe stato un atto molto forte, che avrebbe visto l’obbligo di trovare un vero accordo con l’opposizione su un testo comune. Le dimissioni, con lettere separate, mantengono le diverse motivazioni delle parti in causa.

Sulla sanità siete voi che non vi siete espressi quando ne avevate l’occasione!
FALSO. Siamo noi ad aver sollevato il tema in Consiglio comunale ed è stato architettato un tentativo per rinviare le nostre richieste e cercare di affossarne la discussione, per paura di disturbare il nuovo partner politico del Sindaco e della Vicesindaco, il vicepresidente Riccardo Riccardi. Il Sindaco e la Vicesindaco con delega alla salute non hanno mai preso una posizione forte a tutela del nostro ospedale.  Il vicepresidente Riccardi è stato invitato in maniera irrituale alla conferenza dei capigruppo, organo che serve meramente alla preparazione degli atti consiliari, i nostri rappresentanti hanno partecipato ascoltandolo e ringraziandolo con cortesia istituzionale. L’organo istituzionale sovrano è però il Consiglio comunale, la discussione doveva svolgersi in quella sede, mentre si è voluto aggirare il luogo della rappresentanza democratica portando l’assessore regionale, fuori tempo massimo per altro, in una conferenza a porte chiuse, a ranghi ridotti e senza potere decisionale. Noi abbiamo portato, in maniera corretta le nostre posizioni in Consiglio, facendo approvare (senza i voti di Brollo, De Martino, Martini e di tutta la loro area) un documento che chiede garanzie, tutele e rafforzamenti per il nostro ospedale, così che venisse inviato in maniera ufficiale al vicepresidente Riccardi, per aprire poi un vero confronto. Inoltre ci è stato nascosto per mesi il problema della chiusura dell’Rsa, appreso dalla stampa e da altre sedi. Una volta uscito pubblicamente il misfatto è stata promessa da sindaco, vicesindaco e assessore regionale la sua riapertura in tempi brevi: la stiamo da mesi ancora attendendo. Intanto i nostri pazienti della Carnia, per lo più anziani e fragili, vengono penalizzati.

Gli altri lavoravano per la comunità e voi facevate giochi politici, traditori!
FALSO. Fino all’ultimo giorno abbiamo portato avanti il nostro incarico con responsabilità. I giochi politici li faceva il sindaco per garantirsi prima la Presidenza della Comunità di Montagna (sulla quale è invece stato sfiduciato dai sindaci della Carnia) e poi per garantirsi un posto in Regione con Forza Italia; li facevano Martini e De Martino contattando membri dell’opposizione per cercare di sostituirci. Noi abbiamo lavorato incessantemente ascoltando le richieste dei cittadini, cercando di risolvere problemi, mettendo al primo posto i nostri compiti nel realizzare iniziative, eventi e interventi a favore della nostra comunità, spendendoci anche in prima persona al fianco dei volontari. Prova dei nostri risultati ne sono – solo per citare gli ultimi mesi – i successi della Stagione di Teatro, gli asfalti realizzati in diversi quartieri, l’installazione delle colonnine di ricarica per auto elettriche, i punti Wi-Fi gratuiti in città, il nuovo parco giochi al quartiere delle valli, il supporto concreto alle associazioni. Purtroppo i giochi politici di alcuni e la mancanza dei nostri vertici su temi cruciali e sulle nostre proposte per la città (dalla sanità, all’elettrodotto, agli incentivi per le attività commerciali, al tavolo per il lavoro, al centro di aggregazione giovanile e ad alcuni interventi sui lavori pubblici) non ci hanno permesso di poter proseguire in questo percorso.

Il Sindaco non ha mai detto che sarebbe passato a destra, siete voi che vi siete alleati con la destra facendo una congiura di palazzo!
FALSO. Noi abbiamo evitato di accordarci su un testo di mozione di sfiducia con la destra, scegliendo solo di presentarci contemporaneamente in comune per le dimissioni, con atti e motivazioni separate. Il sindaco invece ha tradito il percorso che aveva costruito assieme a noi per cercare una poltrona regionale nelle liste del centrodestra regionale, disinteressandosi del suo lavoro in comune e pensando solo alle sue ambizioni personali, senza fornire spiegazioni e non impegnandosi su di un tema cruciale come quello della sanità per non disturbare il suo capo politico Riccardi. Alla richiesta di chiarimento sulle sue intenzioni di passaggio al centrodestra, non c’è stata alcuna smentita, confermando così la cosa. Le ambizioni personali sono legittime, ma non possono andare a discapito della coerenza e del bene della comunità.

Vi siete mossi per interessi e tornaconti personali!
FALSO. È il Sindaco che ha distrutto un progetto che noi abbiamo contribuito a costruire nel tempo con dedizione e abnegazione, per le sue ambizioni personali e la sua volontà di garantirsi una poltrona, penalizzando la sua città e la sua comunità, della quale si è disinteressato da tempo. Noi siamo quelli che lo hanno accompagnato lealmente dall’inizio otto anni fa, siamo quelli che gli hanno chiesto di candidarsi e lo hanno aiutato a costruire la sua figura politica, siamo quelli che lo hanno difeso con lealtà nel corso degli anni, anche nei momenti più difficili. Non ci aspettavamo riconoscenza ma di fronte però a un voltafaccia umano, amministrativo e politico, non potevamo più far finta di nulla. Noi abbiamo a cuore il futuro di Tolmezzo e della Carnia, abbiamo costruito reti e alleanze col territorio, nell’esclusivo interesse collettivo. Noi non abbiamo guadagnato nulla con le nostre dimissioni, abbiamo messo in discussione personalmente tutto, rinunciando a poltrone e incarichi, senza nessuna garanzia, ma solo con la convinzione di operare secondo la propria coscienza e con il desiderio di far uscire Tolmezzo dalle tenaglie degli interessi personali di qualcuno.

MARCO CRAIGHERO