Tolmezzo, la Lega Nord dopo l’operazione antidroga: “Più uomini di Polizia Locale sul territorio”
“Dagli organi d’informazione abbiamo appreso dell’importante operazione svolta dalla compagnia dei Carabinieri di Tolmezzo nella locale stazione delle autocorriere. Il bilancio delle persone coinvolte, tra arrestati e denunciati, è di 5 afgani e 6 italiani ed il rapporto che ne esce – interviene in una nota il segretario del circolo della Lega Nord di Tolmezzo, Ivan Pascolo – la dice lunga sul fatto che tutti gli extracomunitari arrivati in Italia rappresentino una risorsa ed una ricchezza per il nostro paese. O impariamo a distinguere e condannare pesantemente chi nel nostro paese non è arrivato con le migliori intenzioni, oppure nel giro di pochi anni saremo divorati da un vortice di delinquenza e malaffare senza precedenti”.
“A Tolmezzo pensavamo di esserne esenti da certi problemi, o perlomeno ci “accontentavamo” di tenerci i problemi di casa nostra, ma l’operazione alla stazione delle autocorriere è l’indice che ai problemi passati se ne stanno aggiungendo di nuovi – aggiunge ancora Pascolo – Fondamentale è stata la collaborazione della polizia municipale e di questo ne andiamo fieri e li ringraziamo, ma qui apriamo un ulteriore tema spinoso e che avrà sicuramente delle ricadute. E’ tangibile infatti che, con l’ingresso nell’ UTI carnica, la presenza sul territorio tolmezzino della polizia locale è calata. L’equazione è presto fatta, più UTI equivale a meno polizia locale a Tolmezzo con previsioni per il futuro non certo rassicuranti”.
“Per risolvere i problemi il Sindaco di Tolmezzo fa riferimento alle politiche giovanili da adottare, giuste, ma mi aspettavo anche una forte condanna agli effetti che questa politica immigratoria sta causando anche a Tolmezzo e in Carnia – attacca ancora Pascolo -. L’invito è scontato, bene le telecamere in stazione, ma non ci possono essere risultati tangibili a prescindere dalla presenza fisica di uomini sul territorio e dal non voler battersi contro un’immigrazione selvaggia e fuori controllo che porta con sé troppi problemi di sicurezza. Caro sindaco, prenda coscienza di questa situazione e si batta nelle sedi opportune per riportare a Tolmezzo quel senso di tranquillità che anno dopo anno i sui cittadini stanno perdendo”.
L’INTERVENTO DEL CONSIGLIERE REGIONALE ROBERTO NOVELLI (FI)
“E’ inconcepibile che persone che arrivano in Italia e vengono accolte e mantenute (vitto, alloggio e altro, come previsto dalle leggi) anche se non provengono da Paesi in guerra poi mettano su una rete di spaccio di droga destinata ai ragazzi che frequentano le nostre scuole. E’ ora di cambiare le regole dell’accoglienza, perché non è più accettabile che ci chiede asilo nel nostro Paese poi venga qui a delinquere”.
Ad affermarlo il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli dopo l’operazione Afghan Kif portata a termine dal Norm della Compagnia Carabinieri di Tolmezzo.
“Qualche mese fa – rileva Novelli – un caso analogo di spaccio si era verificato a Trieste con 11 arresti e anche in quel caso aveva visto coinvolti richiedenti asilo afghani. Ora la storia si ripete a Tolmezzo.
E’ bene precisare che i responsabili erano tutti ospitati in strutture alberghiere del FVG a spese dello Stato. Nessuno vuole fare facili populismi, ma è evidente che se uno viene nel nostro Paese ed è mantenuto con i nostri soldi deve rispettare le regole. Anche perché questi ragazzi (sappiamo ormai tutti che sono uomini giovani e giovanissimi) non fanno niente dalla mattina alla sera quando, invece, i cittadini italiani devono lavorare in alcuni casi anche oltre i 70 anni per tirare avanti la carretta.
Certo, i richiedenti asilo afghani non sono gli unici che spacciano, ma se vogliono restare in Italia devono rigare dritto. Da qui le necessità di accelerare i tempi di esame delle domande di asilo e l’immediata espulsione per chi non è idoneo, o per chi viola la legge”.
“Un discorso a parte vale per la diffusione delle droghe nelle scuole. Il messaggio che diamo ai nostri giovani, sempre più sfiduciati verso le Istituzioni e con un bisogno primario di punti di riferimento valoriali non può, però, essere quello del tutto è lecito. Anche la Regione deve dimostrare che ci crede – conclude Novelli – e oltre al piano della prevenzione che poco dice sulle sostanze stupefacenti, deve riattivare la legge che istituisce la Giornata regionale per la lotta alla droga che, inserita in un progetto di informazione e prevenzione coordinato con le scuole di ogni ordine e grado, potrebbe essere il momento celebrativo di un percorso che dura l’intero anno scolastico”.
Equazione presto fatta.
Quanti vigili urbani in carnia? Quanti comuni in UTICarnia?
Pochi….