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Tolmezzo: le opposizioni chiedono la sfiducia dell’assessore Del Fabbro

Riceviamo il comunicato dei gruppi di minoranza di Tolmezzo e pubblichiamo.

I gruppi di minoranza in Consiglio Comunale a Tolmezzo sollevano il caso di un conflitto di interessi in capo all’assessore Valentino Del Fabbro e chiedono al sindaco Vicentini di “valutare, con plausibile sussistenza di causa oggettiva, nonché per palese conflitto tra gli interessi privati e le finalità dell’amministrazione pubblica, il ritiro delle deleghe giuntali e la revoca dagli incarichi civici che lo stesso Valentino Del Fabbro riveste in ogni ente, azienda e/o istituzione in rappresentanza della Città di Tolmezzo”.

È questa la formula di chiusura della mozione di sfiducia depositata lunedì 31 marzo da tutti e tre i gruppi di opposizione (“Tolmezzo Futura Centrosinistra”, “C’Entro” e “Insieme”) che sarà portata in aula nella seduta di giovedì 3 aprile prossimo.

Alla base della mozione la minoranza evidenzia come sia venuto allo scoperto un cortocircuito di interessi nel percorso di approvazione della variante al piano regolatore relativo a Betania.

Del Fabbro ha presentato opposizione alla variante in questione, proposta dal collega di giunta assessore all’urbanistica Gianalberto Riolino e adottata dal Consiglio comunale il 30 dicembre 2024, che cancella la previsione di costruzione di una strada pubblica, ritenuta non più necessaria dalla amministrazione tolmezzina.

Posizione che stride con quella della sua maggioranza e ne evidenzia perciò una grave crepa, ma che potrebbe interessare poco ai cittadini di Tolmezzo se non fosse che il terreno sul quale Del Fabbro chiede che si preveda di costruire la strada, è di sua proprietà.

Ed ecco qui il conflitto di interessi politico. Quale interesse persegue l’assessore Del Fabbro? Dei cittadini di Tolmezzo e Betania o il suo? La risposta sta nei fatti e negli atti adottati dalla amministrazione Vicentini: quella strada, prevista sulla carta un tempo in cui si ipotizzava una espansione maggiore di Betania non serve più, non è quindi una strada nell’interesse pubblico dei cittadini. Lo dice la variante proposta da Riolino e lo conferma il Consiglio Comunale che tale variante ha adottato.

E allora perché, se la realizzazione della strada non è ritenuta dall’amministrazione di interesse pubblico, Del Fabbro la vuole al punto da presentare opposizione? Il conflitto tra interesse pubblico alla non realizzazione della strada e interesse privato di Del Fabbro alla realizzazione e conseguente incasso per l’esproprio come da termini di legge, emerge in tutto il suo fragore.

Poco vale, politicamente, che Del Fabbro non abbia partecipato al voto del Consiglio comunale sulla variante in oggetto, trattasi infatti di una foglia di fico maldestramente utilizzata per coprire uno spudorato conflitto di interessi politici: con quale etica pubblica può, infatti, un assessore opporsi alla volontà dai cittadini rappresentata dalla adozione della variante avvenuta in consiglio comunale, per una questione inerente a una sua proprietà?

I consiglieri di minoranza, non volendo entrare in profili giuridici di responsabilità dell’operato dell’assessore, per i quali sarà in caso compito della magistratura ordinaria e amministrativa valutarne eventuali responsabilità, evidenziano con nettezza come sia del tutto inopportuno il suo comportamento, perché politicamente incompatibile, non solo con la posizione della propria maggioranza ma, soprattutto, con l’incarico di assessore che deve essere improntato a esclusiva tutela degli interessi pubblici e svincolato da qualsivoglia commistione tra cosa pubblica e affari privati.

I gruppi di opposizione
-TOLMEZZO FUTURA CENTROSINISTRA
-C’ENTRO
-INSIEME