Transessuali, la Regione Fvg tutela gli “Alias”. Si scatena la bagarre politica
La Regione Friuli Venezia Giulia garantirà sul posto di lavoro l’identità di genere dei propri dipendenti anche nel caso sia diversa da quella registrata in anagrafe, dando la possibilità di ottenere un’identità ‘alias’ consona al genere di elezione. “Vogliamo garantire – spiega la presidente FVG,
Debora Serracchiani – il pieno diritto all’identità personale quale espressione della dignità del soggetto e diritto a essere riconosciuto nell’ambito sociale, anche sul luogo di lavoro. Colmando il vuoto di una disciplina specifica che dettagli i comportamenti da tenere da parte delle amministrazioni pubbliche abbiamo ritenuto opportuno definire un procedimento che consenta agli uffici il riconoscimento all’utilizzo della propria identità personale, seppure diversa da quella sessuale”.
In pratica, su proposta di Serracchiani, la Giunta regionale FVG ha approvato “direttive amministrative affinché eventuali dipendenti regionali che vogliano veder riconosciuta anche sul luogo di lavoro la propria identità percepita possano disporre di una procedura definita per assicurare piena libertà e possibilità di ottenere un’identità alias consona al genere di elezione”. Ha quindi dato mandato alla Direzione generale di procedere ai necessari adeguamenti, anche informatici, per l’adozione dell’identità ‘alias’.
IL COMMENTO DI RICCARDI
“Guardo con grande rispetto a questi temi ma credo che le priorità che riguardano la nostra regione
siano altre”. Lo dice il capogruppo di Forza Italia nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, commentando la decisione della Giunta regionale di garantire sul posto di lavoro l’identità di genere dei propri dipendenti anche nel caso sia diversa da quella registrata in anagrafe. “Bene il rispetto delle singole sensibilità – aggiunge Riccardi – ma mi sarei aspettato altrettanta attenzione su un processo di sburocratizzazione del sistema della pubblica amministrazione regionale. Ho come la sensazione che siamo di fronte a un altro tentativo, tipico di Debora Serracchiani, di cogliere le attenzioni del sistema mediatico per poter dire “l’ho fatto io” e magari spostare l’attenzione da altri temi, alla vigilia di un’importantissima campagna elettorale”.
IL COMMENTO DI FEDRIGA
“E’ una follia”: è il commento del capogruppo della Lega Nord alla Camera, Massimiliano Fedriga, alla decisione della Giunta regionale di garantire sul posto di lavoro l’identità di genere dei propri
dipendenti anche nel caso sia diversa da quella registrata in anagrafe. “Stanno cercando, anche attraverso le istituzioni, di creare un ministero della verità – prosegue Fedriga – per plagiare i modelli culturali e sociali, oltre tutto creando un danno enorme anche a quei cittadini che in modo superficiale si sentono coinvolti in questo tipo di decisioni”. “Infatti – spiega Fedriga – bisogna distinguere l’orientamento sessuale, su cui io sarò sempre il primo a difendere la libertà di ognuno dallo svilire l’essere uomo e l’essere donna con questo modello dove si fa perdere alle persone la propria identità. Una persona senza identità é una persona debole e manipolabile. Quindi – conclude Fedriga – provvedimenti di questo tipo, mascherati da scelte indirizzate alla libertà, in realtà sono liberticide”.
Quando la serracchiani se ne andrà ed i suoi accoliti saranno senza il potere che ahimè hanno tuttora, forse l’Italia potrà risolvere i suoi gravi problemi REALI, come quelli relativi ai disoccupati con famiglia cui viene dato lavoro “socialmente utile = 40 ore settimanali x *300* euro al mese!!!” Contro i 35euro + diritti sociali PROMESSI ed EROGATI agli *extracomunitari*! Per non mancare loro di rispetto!..
D’altronde, la serracchiani non ha famiglia, non ha figli, non ha idea di quali siano le giornate delle famiglie comuni e non iscritte al PD!