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Tre giornate dedicate alle donne con “La lunga notte delle pievi in Carnia”

È dedicata alle “Donne di Carnia” la settima edizione de “La lunga notte delle pievi in Carnia”, rassegna d’arte e di spirito che unisce musica corale, le storiche chiese rupestri ed il meglio della gastronomia locale. Sara un triduo rosa, da venerdì 15 a domenica 17 luglio, con la partecipazione di cori internazionali tutti femminili provenienti da Polonia, Slovenia, Austria e Italia, di scrittrici ed artiste che al tema delle donne carniche hanno dedicato importanti pubblicazioni, e di produttrici, tutte del posto, che offriranno al pubblico in un clima ben calato al contesto, in collaborazione con il Consorzio Turistico Arta Terme, il meglio dei prodotti alimentari della tradizione. 

In rete con “Il cammino delle pievi in Carnia”, itinerario escursionistico in venti tappe tra l’alta Val But, la Val Pontaiba e Val Chiarsò, il festival corale delle pievi organizzato dal Coro del Friuli Venezia Giulia con la direzione artistica di Cristiano Dell’Oste e Alessio Screm, metterà in comunione quest’anno cinque dei rustici luoghi sacri di montagna, preziose gemme architettoniche alcune risalenti all’età paleocristiana, custodi di opere d’arte inestimabili e di una spiritualità senza tempo. Sono le pievi di Santa Maria Annunziata a Castoia di Socchieve, di Santa Maria Oltrebut a Caneva di Tolmezzo, di Santo Stefano a Cesclans di Cavazzo, di Maria di Gorto a Cella di Ovaro e di San Pietro a Zuglio

Altrettanti i cori internazionali, tutti femminili, con programmi dalla musica antica alla contemporanea, anticipati da introduzioni di autrici che faranno conoscere il mondo delle ostetriche, delle portatrici, delle avventuriere, delle madri, delle mogli, delle contadine, delle sante della Carnia.

Inaugura la rassegna, venerdì 15 luglio alle ore 19 nella Pieve di Santa Maria Assunta a Castoia di Socchieve, il coro “ASBeek” dalla Polonia introdotto dalla scrittrice Barbara Vuano, autrice del libro “Nascere nella cenere. Le testimonianze delle ultime ostetriche condotte in Carnia” (Forum 2022). A seguire, nel giardino della pieve, luoghi prescelti in tutte le sedi per un momento conviviale di mensa comune, ci sarà la degustazione di erbe, decotti e confetture a cura di Sabrina Rovis.

Sabato 16 luglio c’è un doppio appuntamento. Alle ore 18 c’è il concerto del coro austriaco “Frauenchor Vorderberg”, anticipato da una digressione dal titolo “Donne Sante” di don Alessio Geretti nella pieve di Santa Maria Oltrebut a Caneva di Tolmezzo, con seguito di assaggi di pasta fresca, dolci e biscotti a cura di Mirena Morocutti. Alle ore 20.30 invece, nella Pieve di Santo Stefano a Cesclans di Cavazzo con l’introduzione della scrittrice tolmezzina Raffaella Cargnelutti sul tema “Le donne di Carnia nelle storia” attraverso i suoi libri, ovvero “Il Ritratto di Maria” (Kappa Vu 2010), “Alla gentilezza di chi la raccoglie” (Andrea Moro 2015) e “Le spiritate di Verzegnis” (Mursia 2021), sarà protagonista il coro sloveno “Dekliški pevski zbor Glasbene šole Koper” con degustazioni a fine concerto di sciroppi e creme a cura di Elena Sica

Gli ultimi due appuntamenti sono domenica 17 luglio. Alle ore 18 nella pieve di Santa Maria di Gorto ad Ovaro ci sarà il concerto del coro di Aurisina “Dpz Igo Gruden”, introdotto dalla fotografa di Ravascletto Ulderica Da Pozzo, che racconterà delle donne carniche attraverso il suo libro “Femines. Donne del latte” (Forum 2020), e chiusura con assaggi di formaggi a cura di Agnese De Prato. Alle ore 20.30, nella pieve matrice di San Pietro a Zuglio, sarà ospite il coro romano “Oktoechos” anticipato dalla scrittrice Melania Lunazzi che farà conoscere in chiave inedita il suo spettacolo “Voglio andare lassù. Breve storia delle sorelle Grassi” dedicato alle tolmezzine Angelina, Giacomina ed Anna, avventurose scalatrici tra Otto e Novecento. Infine Loretta Romanin offrirà delle degustazioni con erbe aromatiche e tisane. 

Cori, scrittrici e produttrici insieme, in una Carnia madre tutta da conoscere. I concerti e le degustazioni sono ad ingresso libero senza necessaria prenotazione. 

(nella foto il Coro di Aurisina “Dpz Igo Gruden”)