Tre idee progettuali di Innovalp saranno sperimentate nel prossimo biennio
Alla montagna serve un cambio di mentalità e di visuale per poter cambiare passo, rallentare lo spopolamento e accelerare lo sviluppo. In questa prospettiva il ruolo centrale deve essere affidato alla creazione di relazioni: all’interno delle comunità, tra realtà di montagna anche distanti tra loro e tra terre alte e città.
Lo propongono i giovani, lo avallano i portatori di interesse e lo suggerisce l’accurato e visionario lavoro di Cramars attraverso INNOVALP 2023, il percorso di innovazione sociale che si è sviluppato durante l’anno e che ha coinvolto oltre 40 tra docenti, studiosi, stakeholder e direttamente nelle varie attività oltre 500 persone, di diverso profilo e provenienza e più di 100 studenti.
La necessità di questo cambio registro è emersa nella conferenza stampa di restituzione del percorso annuale di Innovalp tenutasi oggi a Udine in Sala Kugy nel palazzo della Regione, in una data e in un luogo non casuali per parlare di montagna: l’11 dicembre è la Giornata internazionale della Montagna istituita nel 2003 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e perché la sala è dedicata a Julius Kugy, vissuto tra ’800 e ’900, alpinista pioniere delle Alpi, in particolare delle Giulie.
“Dopo le edizioni del 2017, 2018 e 2019 – spiega Stefania Marcoccio, presidente di Cramars -, Innovalp da festival delle idee per la montagna, è diventata un percorso a tappe, un processo che abbraccia più momenti durante l’anno e che trova modo di accogliere e sperimentare nuove forme di innovazione sociale e di ricerca. Nell’espandere la sua visione questa edizione ha fortemente voluto identificare nei giovani il target di riferimento e nell’idea che fare “innovazione sociale” è uno dei modi per vivere la montagna da parte di tutti e che averne consapevolezza aumenta le possibilità di agire da parte di soggetti pubblici e privati”.
L’esperienza di Innovalp proseguirà nel 2024 e nel 2025 quando il filo conduttore metterà a confronto idee, approcci teorici e pratiche relative all’alleanza tra città e montagna nella costruzione di equilibrate politiche territoriali e di efficaci gestioni delle risorse.
L’edizione 2023 ha avuto una nuova veste e un titolo evocativo: “TrasformAZIONI. Affrontare la complessità al fine di creare valore per le comunità che vivono in montagna”, che rispecchia un bisogno, un desiderio e un potenziale delle terre alte.
Innovalp 2023 si è articolato in più momenti, ed è stato avviata a maggio con due giornate (3, 4 maggio) dedicate agli allievi della Scuole superiori della montagna friulana (Tarvisio, Tolmezzo) coinvolti in una esperienza partecipativa e di emersione di idee denominata “Coltivare nuove idee per trasformare le speranze in ambizioni”.
Il 5 maggio 2023 (Innovalp Day) studiosi e ricercatori dell’arco alpino e appenninico, in dialogo con cittadini e stakeholders del territorio (istituzioni, consorzi e agenzie di sviluppo locale, imprese, manager), hanno animato 3 Laboratori che hanno fornito gli indirizzi progettuali utili a definire 3 ambiti tematici, su cui si sono poi misurati i partecipanti al Training Acceleratore Residenziale Estivo, dal 16 al 21 luglio, quando oltre 20 giovani dai 18 ai 35 anni provenienti dalle diverse aree del Paese si sono ritrovati ad Arta Terme, e hanno condiviso, oltre alle loro storie, momenti didattici, formativi e ideativi, mettendo a disposizione del gruppo le loro stesse competenze e conoscenze personali.
Il Training Acceleratore Residenziale Estivo è stato un’occasione strutturata di formazione rivolta a 20 giovani dai 18 ai 35 anni, provenienti dalle aree montane del Friuli-Venezia Giulia e da altre regioni italiane, la cui partecipazione alle attività è stata completamente gratuita, grazie a 20 borse di studio messe a disposizione da Innovalp 2023.
Il Training si è tenuto ad Arta Terme dal 16 al 21 luglioe ha coinvolto i partecipanti in maniera immersiva, con un impegno a tempo pieno affiancati e seguiti dai coordinatori e tutor esperti della Cooperativa Cramars. I giovani, inoltre, si sono misurati attorno a tre specifici Project Work che sono stati originati dalle attività laboratoriali svolte in occasione dell’Innovalp Day (5 maggio 2023) e incentrati sulle relative tre tematiche ad esse connesse.
Nel 2024 verranno applicati in altrettanti territori montani nazionali; i territori destinatari delle esperienze sono la Carnia, il Trentino e l’Appenino Centrale
Un progetto prevede la riqualificazione e rigenerazione di spazi abbandonati o sottoutilizzati per farne presidi culturali di prossimità.
Una seconda idea progetto riguarda la coprogettazione di una piattaforma a servizio della salute delle comunità che dia concretezza ai concetti di prevenzione, informazione, cura e inclusione.
La terza idea progetto immagina una cooperativa di comunità che sia hub di co-formazione e co-progettazione, dove esperti e abitanti discutono, disegnano e sperimentano pratiche di adattamento ai cambiamenti climatici.
I contributi di quanti hanno partecipato al percorso di Innovalp 2023, sono da oggi disponibili nel Quaderno delle esperienze, che raccoglie gli esiti del percorso annuale di INNOVALP 2023. Strumento utile a tenere traccia del percorso compiuto e utile bussola per fornire punti di riferimento.
“Il 42,5% del territorio del Friuli Venezia Giulia è alpino, ma in montagna abita e lavora soltanto l’11% circa dei suoi abitanti. Si tratta di un enorme squilibrio nell’uso degli spazi su cui è necessario fare una riflessione profonda” – ha ricordato nella prefazione Alessia Rosolen, Assessore regionale a lavoro, formazione, istruzione, ricerca, università e famiglia –- “L’Amministrazione regionale ha sempre sostenuto quelle comunità con interventi legislativi importanti e con lo stanziamento di risorse altrettanto rilevanti destinate alle infrastrutture digitali, agli investimenti industriali, ai servizi turistici e del lavoro, all’agricoltura, al potenziamento dell’offerta formativa e del trasporto pubblico locale. Ma sappiamo bene che non sono state né saranno le leggi per la montagna che potranno fare da sole la differenza, ma sono le comunità delle valli – soprattutto i giovani che restano o che arrivano – che devono trovare la forza e la determinazione per confermare la volontà di vivere in montagna, riqualificarne il patrimonio e rigenerarne il territorio. Il futuro della montagna lo dobbiamo costruire insieme contrapponendoci a quello stereotipo che vuole disegnare una montagna emarginata che ha bisogno di assistenza, scommettendo in primis sulle capacità di chi lì vi risiede e vi lavora”.
Il tema dell’alleanza non è eludibile, come ha ricordato Marco Bussone, Presidente nazionale UNCEM, Unione dei comuni e delle comunità montane “chi pensa di andare da solo, di salvarsi all’ombra del proprio campanile, non ha capito e fallisce. Anche il migliore, il paese con il PIL più alto, quello che ospita distretti produttivi, innovazione. Lavorare insieme, penso alle Unioni di Comuni e alle Unioni montane di Comuni eredi delle Comunità montane, non può prescindere dalla relazione con le grandi città. Smart e green sono due pilastri dello sviluppo. L’emergenza sanitaria ha mostrato il dramma del divario digitale, che interessa i territori montani a causa dell’assenza di adeguate reti. Su questo fronte devono proseguire gli investimenti, sul Piano banda ultralarga, sui ripetitori per la telefonia mobile, sul 5G. È solo grazie all’infrastruttura forte, che nasce una rete, una digitalizzazione vera per i territori, anche per gli smart villages, i borghi intelligenti sui quali l’Europa vuole puntare nella nuova programmazione comunitaria. Non senza l’attenzione verso la decarbonizzazione, la riduzione del consumo di suolo, l’economia verde. La lotta ai cambiamenti del clima rimette al centro, delle opportunità e delle politiche, i territori montani e le aree interne e rurali del Paese”.
Tutto ciò allo scopo, come ha ricordato Maria Chiara Cattaneo dell’Università Cattolica di Milano, Presidente del Comitato scientifico di Innovalp: “L’obiettivo è quello di rendere i sistemi montani sempre più luoghi di opportunità, qualità e attrattività, di ideazione e sperimentazione, per chi li vive e per chi li visita. Questa è la sfida che Innovalp si propone di affrontare anno dopo anno, e che questo lavoro vuole raccontare e condividere”.
Tra gli interventi pubblicati c’è quello di Filippo Barbera dell’Università di Torino, che ricorda come: “L’Italia è un Paese di montagna che si è dimenticato di esserlo. L’azione pubblica, rigidamente impostata sui bisogni e i parametri dei “centri urbani”, è cieca rispetto alla diversità territoriale. In Italia, circa 90 tra capoluoghi di Provincia e Comuni con più di 50.000 abitanti distano meno di 15 km da un’area montana, configurando di fatto un sistema nazionale metromontano di città e montagne diverse. La programmazione delle infrastrutture e, più banalmente, gli orari di treni e bus, non guardano però alla metromontanità come risorsa. Le montagne forniscono alle città beni e servizi intangibili di importanza collettiva, legati alla cura del territorio, al mantenimento dei paesaggi, alle esternalità positive della gestione agro-silvo-pastorale, alla riproduzione del policentrismo territoriale e della bio-diversità. Dall’altro lato, la città, ora come in passato, offre alla montagna importantissime risorse, senza le quali quest’ultima difficilmente sopravvivrebbe. Se inserito in queste dinamiche di riconnessione tra città e montagne, il policentrismo territoriale italiano mette in luce non tanto la fine della città, quanto il cambiamento dei suoi confini”.
Che ci si trovi a un punto di svolta, tra spopolamento e ripopolamento lo ha ricordato nel suo saggio anche l’antropologo Annibale Salsa: “Le terre alte iniziano a suscitare nuovo interesse: spazi di vita possibili per qualità ambientale e paesaggistica difronte alle emergenze dell’attuale crisi climatica. Non bisogna certamente abbandonarsi a facili illusioni. Le terre alte si trovano spesso difronte al bivio fra uno spazio ludico e uno spazio re-inselvatichito. Si tratta, in entrambi i casi, di scenari di spaesamento incapaci di dare risposte credibili ai problemi socio-demografici. Occorre perciò una “terza via” che faccia uscire i territori da una marginalità non imputabile a fattori fisico-geografici bensì a comprovate ragioni socio-politico-culturali”.
I Laboratori di Innovalp Day, gli eventi connessi e la struttura del Training Acceleratore Residenziale Estivo dedicato ai giovani hanno permesso di accogliere e trasferire un patrimonio di idee, concetti ed esperienze favorendo il raggiungimento di una serie di importanti obiettivi strategici, fondamentali per la montagna e le sue comunità. Tra questi, merita sottolineare il coinvolgimento dei ragazzi e delle ragazze delle Terre Alte. Ai giovani è stata data voce e insieme a loro si è potuto riflettere sulla natura delle trasformazioni in atto e cimentarsi nell’opera di immaginare futuri possibili all’interno di scenari differenziati ed in evoluzione, capitalizzando i significati delle esperienze, promosse da Cramars e da altri soggetti.
Grazie a Innovalp Day ad esempio, sono emerse le idee maturate dai laboratori con i giovani delle classi IV degli istituti superiori di Tolmezzo e Tarvisio, con questi spunti:
MANCANZE E BISOGNI | POSSIBILI PROPOSTE |
Organizzazione dei servizi di welfare | Sistema di telemedicina; Rete di volontari per il welfare di comunità Sportello di ascolto e orientamento di comunità Sportello di ascolto e orientamento |
Luoghi di aggregazione | Mappatura delle strutture non utilizzate Maggiore coesione tra le organizzazioni culturali |
Sistema integrato dei trasporti | Social Local Network Ottimizzazione della capacità dei mezzi di trasporto |
Protagonismo dei giovani | Forum Giovani Maggior riconoscimento |
Maggiori garanzie per il lavoro | Sportello di orientamento al lavoro e supporto per le imprese |
Sicurezza e tutela del territorio | Telecontrollo smart |
Il senso di apertura e disponibilità alla relazione hanno parimenti attratto l’attenzione di cittadini della montagna friulana molti dei quali si sono sentiti impegnati nella creazione di nuovi percorsi di innovazione e sviluppo locale.
Innovalp 2023 ha coinvolto numerosi stakeholder (soggetti decisori, istituzioni, agenzie di sviluppo locale, scuole, aziende, associazioni) e i contenuti delle riflessioni e le proposte emerse sono stata accolte dai media, locali e nazionali.
Con la sua specifica impostazione è riuscito a determinare impatti di diversa natura, correlati in primo luogo alla generatività di idee, crescita delle conoscenze e alla capacità di far emergere le esperienze che più di altre si dimostrano in grado di produrre valore per chi vive e lavora nelle Terre Alte.
“Fare innovazione sociale in montagna dal punto di vista di Cramars – conclude la Vicepresidente di Cramars Annalisa Bonfiglioli -, significa anticipare e sviluppare soluzioni inclusive, sostenibili e culturalmente appropriate per affrontare le sfide specifiche a cui sono chiamate le nostre comunità, contribuendo nel contempo a preservare e valorizzare la ricchezza delle aree montane per le generazioni future. Questi sono i passaggi fondamentali dell’approccio all’innovazione sociale secondo Cramars, dove il vero asset è il capitale relazionale, costruito sulle persone e sulle loro relazioni”.