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Tris di corali a Prato Carnico con “In-Cjants in Cjanâl”

Domenica 18 settembre alle 18 l’Auditorium Comunale a Pieria di Prato Carnico ospiterà la rassegna corale “In-Cjants in Cjanâl” con la partecipazione di Klapa San Lorenzo (Portorose – Istria), Corale “Teresina Unfer” (Timau) e Nediski Puobi (Valli del Natisone)

L’ingresso è libero, fino a esaurimento dei posti disponibili.

L’evento chiude la 2a edizione del Festival Frattempi “Passeggeri del Tempo”, organizzata dall’A.C.CulturArti di Udine e dal Comune di Prato Carnico, finanziata dalla Regione Friuli Venezia Giulia e dalla Fondazione Friuli.

I CORI

La Klapa San Lorenzo di Portorose (nella foto di Manco Špik) è costituita da un gruppo di amanti del canto delle klape dalmate. Le klape sono complessi musicali vocali tipici della regione croata della Dalmazia, alle quali si possono aggiungere altri strumenti musicali, come il mandolino o la chitarra. Il loro repertorio comprende soprattutto canzoni croate ma anche canzoni slovene e italiane, adattate specialmente per lo stile delle klape. Ascoltando le canzoni del loro repertorio si sviluppa una speciale, tipica sensazione mediterranea, un’atmosfera legata al mare, al sole e che rimane con il pubblico in una piacevole memoria.

La Corale Teresina Unfer è nata nell’ottobre 1966. Dal 1978 è diventata coro autonomo e può contare su un organico di 25 elementi. Nel suo percorso di crescita ha inserito nel proprio repertorio sia i canti di montagna che la polifonia sacra, canti in lingua italiana, timavese, friulana, tedesca ed inglese. Si è esibita sia in Italia che all’estero: Svizzera, Croazia, Parigi, Praga, Vienna, Salisburgo ed ha partecipato a numerose manifestazioni di “Musica Sacra Oltre le Montagne” con cori provenienti da tutta Europa. Ha inciso due dischi: “Daur San Pieri” con canti tradizionali ed “Il Tempo della Speranza” con i Salmi nella traduzione poetica di David Maria Turoldo. In occasione del 50° anniversario dalla fondazione ha realizzato il DVD “Un canto lungo cinquant’anni”. Dirige il coro il M° Dario Scrignaro.

Nella parlata dialettale slovena delle Valli del Natisone si chiamano Nediski Puobi, ovvero “giovanotti del Natisone”, i componenti di un minicoro spontaneo di tradizione orale. La base è un ottetto vocale che occasionalmente può aggregare quanti sono in grado di cantare la tradizione. I Nediski Puobi sono depositari di memorie secolari, solo ultimamente affidate a un libro e a una serie di registrazioni in studio. Il coro ha sede a Cicigolis di Pulfero, borgo dove il tempo pare essersi fermato. Il gruppo è nato ufficialmente nel 1973, per motivi di legge sulle aggregazioni, ma è sempre esistito perché si è sempre cantato nelle famiglie, nelle osterie, sui prati montani, in chiesa a più voci e in forma corale. È sempre stato valorizzato e sostenuto dal noto musicista, ricercatore ed etnologo Pavel Merku e il loro repertorio registrato ha costituito per anni sigle e sottofondi musicali di molte trasmissioni della Rai slovena di Trieste. Caratteristica unica del gruppo, conseguenza della collocazione geografica e storica, è di attingere con la naturalezza della lingua materna al ricco patrimonio di canti popolari sloveni italiani (avviati all’estinzione) e ultimamente alle villotte friulane. Questa dote ha reso il gruppo naturale legame culturale con le comunità di emigranti sloveni friulani e italiani in Europa (soprattutto in Belgio) in Canada, Brasile e Argentina. La melodia viene armonizzata spontaneamente nel sistema tonale tradizionale. Il coro è continuamente rinnovato ed è già arrivato alla terza generazione. Del gruppo originario sono sempre attivi il maestro Giuseppe Chiabudini, il presidente Graziano Crucil e Giovanni Gubana.