Tutte le opere premiate alla 22ª edizione di Leggimontagna
Si è chiusa la 22esima edizione di Leggimontagna. Dopo l’appuntamento con l’alpinismo di punta, che ha visto quest’anno ospite Anna Torretta, si è svolta la premiazione del concorso letterario promosso dall’Asca, l’associazione delle sezioni Cai di Carnia, Canal del Ferro e Val Canale. Tra i titoli vincitori grande attenzione ad ambiente e territorio declinata nei diversi registri di narrazione.
Primo premio nella categoria saggistica a “Terra italiana. Possedere il suolo per assicurare i confini 1915-1954” di Andrea Di Michele (Laterza). Se è un fatto incontrovertibile che la montagna sia spesso stata sfruttata perseguendo scopi che non hanno alcuna attinenza con il benessere delle terre alte e dei suoi abitanti, questo libro, secondo la giuria, presenta una realtà sfuggita all’attenzione dei più, ovvero il tentativo di possedere il suolo con vere e proprie sostituzioni etniche per assicurare la stabilità dei nuovi confini appena conquistati.
Secondo premio della categoria a “Bioavversità” di Giannandrea Mencini (Kellermann Editore), terzo a “Sottocorteccia” di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani (People), menzione speciale per “La Valle d’Incaroio. Paularo, Carnia” di Egidio Screm (Gaspari Editore).
A “Neve. Compendio di nivologia” di Renato Cresta (Mulatero Editore) è stato invece assegnato il primo premio nella categoria guide. Secondo il parere dei giurati, il volume riassume, in termini comprensibili a tutti, quanto sia necessario sapere sulla neve e il suo ambiente naturale: un volume indispensabile per chiunque frequenti la montagna.
Al secondo posto è risultato “Oltre il sentiero” di Omar Gubeila, Ilario Morettin, Stefano Piussi e Daniele Puntel (CO.EL. Editrice), al terzo “Dolomiti di Brenta vol. 5” di Francesco Cappellari (Idea Montagna), menzione speciale a “Dolomiti. 53 itinerari raccontati” di Heinz Grill e Florian Kluckner (Versante Sud).
A ricevere il primo premio nella categoria narrativa è stato “Adam the Climber” (Versante Sud), la biografia ufficiale di Adam Ondra, uno dei più grandi arrampicatori di tutti i tempi, scritta a quattro mani da Ondra e dalla guida alpina Pietro Dal Pra.
L’alternanza tra Dal Pra su intuizioni, etica e dedizione del climber e Ondra che racconta se stesso ritma il libro, che per la giuria rappresenta una vera e propria svolta nella narrazione delle scalate entrando, come una lente, nella pura analisi del gesto e delle sue tensioni.
Secondo premio della narrativa a “L’età fragile” di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi), terzo a “La montagna delle illusioni” di Paolo Paci (Piemme Mondadori Libri).
Premio speciale Dolomiti Unesco a “Vajont. La prima sentenza” a cura di Maurizio Reberschak, Enrico Bacchetti e Silvia Miscellaneo (Cierre Edizioni), che permette ai lettori di conoscere la sentenza del giudice istruttore Mario Fabbri scritta nel 1968. Una sentenza che va letta, secondo i giurati, perché è un atto d’accusa che valeva allora, ma vale ancora oggi, contro coloro che violentano l’ambiente, e quindi l’umanità, con lo scopo preciso di arricchirsi, e contro una società nella quale troppo spesso i colpevoli riescono a cavarsela con poco.
Attribuito anche il riconoscimento di Amico alpinista 2024 a Giacomo Giordani, clautano, fin da giovane attivo nel Cai e nel Soccorso alpino dove si è impegnato anche come istruttore, dedicandosi in particolar modo ai giovani in formazione.
Nel corso delle premiazioni una particolare suggestione è arrivata a editori, autori e pubblico dalle parole di Carlo Tolazzi e dalle note di Denis Biason ispirate alla riflessione “Perché leggere un libro?”, un messaggio di Leggimontagna rivolto al futuro.
(nella foto la consegna del premio speciale Dolomiti Unesco)