Un inizio 2019 con bassa intensità di epidemia influenzale in Fvg
“Dai dati che abbiamo ricevuto dalla direzione regionale Salute stiamo effettivamente entrando in quello che viene definito il periodo epidemico dell’influenza. Ma, rispetto all’anno scorso, in questa prima settimana dell’anno, l’incidenza è meno intensa e colpisce due fasce in particolare, i neonati (0-4 anni) e gli over 65”.
Lo annuncia il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, riportando i dati della sorveglianza delle sindromi influenzali in regione.
Nella prima settimana del 2019 (la rilevazione va dal 31 dicembre al 6 gennaio) le sindromi influenzali stanno aumentando con un’incidenza totale di 2,81 casi ogni mille assistiti rispetto ai 4,23 dello stesso arco temporale del 2018.
Dall’inizio del periodo di sorveglianza si stima che in totale ci siano stati un totale di circa 23mila casi. Per quanto riguarda invece il sistema di sorveglianza delle forme gravi, si segnala che tra l’ultima settimana del 2018 e la prima del nuovo anno ci sono stati 2 casi gravi di influenza da virus A. Il picco della sindrome influenzale comunque è attivo a cavallo fra fine gennaio e inizio febbraio.
“Il sistema di sorveglianza messo in atto dai medici sentinella – spiega Riccardi – sta operando bene e quasi tutti hanno trasmesso i report settimanali dei dati relativi alla frequenza di sintomi influenzali”.
“La campagna influenzale iniziata lo scorso 30 ottobre – evidenzia il vicegovernatore – ha somministrato oltre 176mila dosi di vaccino alle persone con più di 65 anni (318mila residenti), con una copertura del 55% della popolazione over65. Risultati positivi – sottolinea Riccardi – ma c’è ancora tanto lavoro da fare”.
Il vicegovernatore ribadisce quindi l’importanza della vaccinazione del personale sanitario delle Aziende, confermando che “i livelli di adesione alla vaccinazione stanno iniziando ad essere positivi” e citando, in proposito, il 24,6% dell’Alto Friuli, il 18,9% dell’AsuiTs, il 15,1% del Friuli Occidentale e il 14,6% dell’Area Isontina. Quanto al 9,2% dell’AsuiUd, Riccardi conclude con un invito “a migliorare l’attuale situazione”.