Un supporto ai lavoratori coinvolti in situazioni di crisi occupazionali
“La Regione sta rapidamente aggiornando, potenziandoli, i propri strumenti di politica attiva e passiva del lavoro finalizzati a garantire il supporto alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti in situazioni di crisi occupazionale”. Lo ha affermato l’assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, Loredana Panariti (nella foto), precisando al contempo che “le somme che venivano utilizzate per i Lavori socialmente utili prima dell’emanazione del decreto legislativo 150/2015 verranno mantenute nell’ambito delle politiche attive del lavoro”.
“In particolare, per quanto attiene agli interventi di politica attiva del lavoro – ha continuato Panariti – è in fase di aggiudicazione un importante avviso, finanziato per 1.800.000 euro a valere sulle risorse del Fondo sociale europeo, per la selezione di un soggetto per la realizzazione degli interventi formativi e di orientamento lavorativo finalizzati a sostenere la permanenza o il rientro al lavoro delle persone coinvolte in situazioni di grave difficoltà occupazionale. Va sottolineato come si tratti di interventi specificamente mirati alla ricollocazione”.
Panariti ha segnalato inoltre che, sempre al fine di favorire la ricollocazione delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi occupazionale, l’Agenzia regionale per il Lavoro abbia assunto un ruolo fortemente proattivo nei confronti delle imprese, delle parti sociali e dei soggetti accreditati favorendo, ove possibile, la sottoscrizione di specifici protocolli aventi ad oggetto la realizzazione di interventi di politica attiva del lavoro fortemente mirati alla ricollocazione. In tal senso vanno ricordati il protocollo sottoscritto con Siderurgica triestina, il protocollo avente ad oggetto i percorsi formativi per “Operatore meccanico” realizzati in collaborazione con il Consorzio Blue Line Group di Monfalcone e quello avente ad oggetto gli interventi mirati alla ricollocazione dei lavoratori ex Coopca: l’Agenzia regionale per il Lavoro si sta adoperando, in collaborazione con le parti sociali e con il territorio di riferimento, per estendere tale modello alla condivisione di interventi mirati alla ricollocazione dei lavoratori ex Ideal Standard.
“Va ancora ricordato come la Regione abbia ritenuto opportuno mantenere operativi una serie di interventi di incentivazione, che si cumulano con quelli previsti dal legislatore statale. Tra essi – ha spiegato l’assessore – il sostegno alle assunzioni con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, anche parziale, e inserimento in qualità di soci-lavoratori in cooperative di donne disoccupate; il sostegno alle assunzioni con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, anche parziale, e inserimento in qualità di soci-lavoratori in cooperative di uomini disoccupati che hanno compiuto il 55.mo anno di età; il sostegno alle assunzioni con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, anche parziale, di durata non inferiore a sei mesi di donne disoccupate che hanno compiuto il cinquantesimo anno di età e di uomini disoccupati che hanno compiuto il cinquantacinquesimo anno di età; il sostegno alle trasformazioni di rapporti di lavoro ad elevato rischio di precarizzazione in rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato di donne e uomini che hanno compiuto il cinquantacinquesimo anno di età”.
Tale scelta è stata motivata dalla necessità di garantire continuità al sostegno dell’inserimento e del reinserimento occupazionale delle donne e dei lavoratori di età matura, di quelle categorie cioè che faticano maggiormente ad occuparsi e a rioccuparsi sul mercato del lavoro. Analogamente, si è ritenuto necessario garantire continuità al sostegno delle stabilizzazioni occupazionali per i medesimi soggetti, che risentono particolarmente della sempre più marcata precarizzazione del mercato del lavoro.
Per quanto attiene agli interventi di politica passiva del lavoro, Panariti ha infine ricordato come siano state recentemente approvate le modifiche al regolamento regionale sul contributo per la sottoscrizione dei cosiddetti “contratti di solidarietà difensivi”. La modifica regolamentare approvata conferma, in particolare, l’intervento regionale a sostegno dei contratti di solidarietà difensivi sottoscritti sulla base della nuova normativa statale (decreto legislativo 148/2015), prevedendo una suddivisione per quote più favorevole ai lavoratori, che saranno destinatari dell’80 per cento del contributo regionale e non più del 60 per cento.
“Per garantire piena copertura a tale intervento, in sede di variazioni di bilancio lo stanziamento iniziale pari a 5.000.000 di euro – ha concluso Panariti – verrà aumentato di quasi un milione di euro”