Una petizione per abrogare in Fvg l’obbligo di indossare sempre una mascherina fuori casa
Su Change.org è attiva una petizione che chiedere di abrogare l’obbligo prescritto dalla Regione FVG di indossare sempre una mascherina quando ci si trova fuori casa. “E’ una prescrizione tra le più severe d’Europa che, al di la delle buone intenzioni, rischia di essere controproducente dal punto di vista sanitario, economico ed ambientale – dice il promotore Lucio Riccobon -. La nostra regione ha un livello di contagi sulla popolazione sotto la media nazionale ed è il più basso di tutto il nord Italia. La norma appare quindi sproporzionata rispetto alla situazione sanitaria del Fvg. Inoltre appare irragionevole la sua applicazione uniforme sul territorio regionale: in gran parte del Friuli e della Carnia la bassa densità della popolazione e il bassissimo livello dei contagi non giustificano la necessità di indossare una mascherina nelle situazioni all’aperto”.
“Tale prescrizione porterà ad un inutile spreco di mascherine che inquineranno il territorio e scoraggeranno il turismo verso la nostra regione – afferma Riccobon –. Anche i nostri corregionali potrebbero scegliere di trascorrere le vacanze in qualche altra regione italiana o nei paesi confinanti. Ciò averebbe conseguenze devastanti per l’economia del FVG. Giova ricordare che la normativa nazionale Italiana prescrive l’obbligo di mascherina solo in situazioni al chiuso, ovvero lavoro, negozi, trasporti. Nessuno dei Paesi vicini, come Germania, Austria, Slovenia e Croazia, ha un tale obbligo generalizzato”.
“Lo scopo della petizione non è un inno alla disobbedienza civile, bensì ad un utilizzo ragionato della mascherina – prosegue Riccobon -. I cittadini del FVG sono dotati di adeguato buon senso e civismo per scegliere quando sia la situazione più opportuna per indossare una mascherina, o altro dispositivo di protezione, all’aperto. Così come fa la quasi totalità dei cittadini d’Europa e la maggior parte degli italiani. La normativa nazionale tutela già ampiamente i cittadini e non sono necessarie ulteriori restrizioni regionali in quest’ambito. Inoltre – conclude – appare del tutto sproporzionata la sanzione di 400 euro comminata ai trasgressori”.