Urbani sbotta: “Fino in Procura sulle Uti e Resistenza contro la Regione”
Intervento di fuoco del sindaco di Gemona del Friuli Paolo Urbani durante l’assemblea straordinaria dell’Anci FVG. Il primo cittadino si è scagliato nell’ordine contro la riforma sanitaria e quei colleghi che non hanno sostenuto la battaglia in difesa degli ospedali riconvertiti, è passato poi all’attacco dei consiglieri regionali che hanno modificato i confini delle varie aziende sanitarie, ha tuonato contro i funzionari regionali “burocrati”, sui costi esorbitanti del comparto unico, sulla morsa del Patto di Stabilità e quindi sulla riforma degli enti locali targata Panontin ha annunciato di voler andare fino in fondo, ovvero alla magistratura ordinaria. L’affondo finale ha visto un ulteriore richiamo ai colleghi sindaci: “dobbiamo tenere la schiena dritta e prepararci alla Resistenza”.
L’INTERVENTO INTEGRALE DI URBANI
L’ESITO DELLA DISCUSSIONE TRA I SINDACI
ANCI deve essere in prima linea nel dibattito sulla specialità regionale: in un momento storico critico e fondamentale dovuto alle riforme messe in campo (Legge 26/2014) e all’accendersi del dibattito sull’autonomia del Friuli Venezia Giulia, l’assemblea dei comuni ha accolto la proposta di Anci FVG di istituire un tavolo di lavoro per delineare un modello innovativo di specialità e autonomia regionale .
La specialità infatti, nasce proprio dai Comuni, dall’identità territoriale e dalle persone e su questi cardini deve basarsi per rilanciare un modello di regione fortemente orientata al futuro, rispettosa non solo delle identità storiche ma in grado di rilanciare lo sviluppo a partire dalla condizione che territori tornino protagonisti.
Il dibattito durante l’assemblea è stato acceso: la preoccupazione condivisa dai sindaci che hanno preso la parola è che le riforme in atto e la “battaglia” sulle Uti tolgano autonomia e rappresentatività ai comuni e ai territori rispetto a una tendenza fortemente accentratrice della Regione.
“Il modus operandi – ha spiegato il presidente di Anci Mario Pezzetta – sarà quello proprio di Anci: dare vita ad un tavolo di lavoro che rispetti rappresentanza territoriale e trasversalità politica con l’obiettivo di tracciare una proposta di sintesi da proporre al governo regionale.
Se riusciamo a rifondare la nostra specialità su basi solide, attraverso istituzioni adeguate a promuovere una nuova stagione di sviluppo, essa non sarà più in discussione ma diventerà invece modello per le altre regioni, proprio come è successo in passato”.
Due i binari su cui lavorerà il tavolo Anci: salvaguardare l’unità regionale e rivisitare l’autonomia del Friuli Venezia Giulia in modo innovativo nel rispetto dell’identità.
“Vogliamo che il dibattito sul territorio sfoci in proposte concrete non solo per mantenere la specialità regionale ma per rafforzarla e vogliamo agire subito perché il futuro della nostra regione va discusso con urgenza per tornare ad essere competitivi. E tale visione può scaturire soprattutto dagli amministratori locali che stanno quotidianamente sul campo e conoscono le esigenze di futuro dei territori”.
Sono intervenuti il vice presidente di Anci Renzo Francesconi (Spilimbergo), Pier Mauro Zanin (Talmassons), Markus Maurmair (Valvasone Arzene), Roberto Ceraolo (Sacile), Francesco Martines (Palmanova), Paolo Urbani (Gemona), Piero Gerometta (Vito D’Asio), Andrea Pozzo (Pasian di Prato), Luca Mazzaro (Pagnacco), Elena Cecotti (Visco), Silvia Caruso (San Canzian d’Isonzo), Pietro Dri (Porpetto), Elisabetta Pian (Sagrado), Daniele Moschioni (Corno do Rosazzo).
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