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Val Resia, prossimo a riaprire il cantiere lungo la ex provinciale 42

Dal 16 settembre inizieranno i lavori sulla principale via di accesso alla Val Resia: la ex provinciale 42 che da Resiutta conduce a Resia, da due anni a senso unico alternato, regolato da un semaforo; soluzione provvisoria in seguito al devastante incendio del 2022.

L’obiettivo è terminare prima che arrivi l’inverno. I lavori, finanziati con i fondi PNRR – circa 3,5 milioni – si concluderanno con l’apertura della viabilità completa e con la messa in sicurezza contro il rischio idrogeologico. Durante l’operatività dei cantieri, le strade coinvolte potrebbero essere chiuse in alcune fasce orarie, rendendo Resia e le altre frazioni della valle temporaneamente isolati. E’ perciò previsto un incontro tra i Comuni coinvolti (Resia e Resiutta) e la Regione per valutare il percorso alternativo lungo il torrente Resia, già utilizzato dopo l’incendio (nella foto). “Dobbiamo riaprire la ex provinciale 42 a doppio senso di marcia ed avere la possibilità di una altra via di accesso o fuga dalla valle” ha sottolineato la sindaco Anna Micelli.

L’interruzione della viabilità preoccupa gli amministratori locali e gli operatori economici friulani, già armati di coraggio e pazienza nel sostenere l’economia e il lavoro in una zona di montagna tenace e ottimista ma vessata da difficoltà. Chiedono perciò garanzie sia sui tempi della effettiva riapertura della strada a doppio senso di marcia.

Renato Railz, che dirige la multinazionale Eurolls, due anni fa ha aperto a Resia uno stabilimento produttivo. La sua azienda ha sede principale ad Attimis (Udine) e succursali in altri continenti, ma la ‘scommessa resiana’ gli sta particolarmente a cuore. Tanto che ha previsto l’apertura di un secondo stabilimento sempre in Val Resia, per la produzione di coltelli per il taglio della lamiera.

“La viabilità diventa per noi un tema ancora più critico. Ci piacerebbe che ci fosse anche più ricettività. Alberghi, ristoranti, proprio per poter sfruttare appieno il territorio”, spiega Railz che spesso riceve delegazioni industriali estere in visita. Le strade di accesso dovranno per questo essere capaci di sopportare anche il traffico di mezzi pesanti: destinati ai siti produttivi resiani e ritorno.

“Come gli altri residenti, anche noi di Eurolls siamo rimasti bloccati e isolati per dieci giorni dopo l’incendio doloso che ha devastato la valle con i suoi 138 ettari di bosco e le strade. Avevo appena inaugurato la fabbrica: non è stato facile”, aggiunge Railz.

In vista della nuova apertura, i dipendenti della multinazionale passeranno dagli attuali venti a cinquanta. “Non tutti sono resiani, per questo chiediamo garanzie per assicurare ai lavoratori dei comuni vicini la possibilità di arrivare in stabilimento in sicurezza” è l’appello di Railz.