Varianti Covid, quella inglese è la predominante in FVG
Quella inglese (alpha) è la variante predominante presente in regione, seguita da quella indiana o Delta mentre a lunga distanza risulta esserci la brasiliana o gamma.
A darne notizia è il vicegovernatore della Regione con delega alla Salute Riccardo Riccardi al termine dell’operazione di sequenziamento compiuto dai laboratori del Friuli Venezia Giulia su un campione formato da 96 casi presi in esame.
“I tamponi analizzati – spiega il vicegovernatore – fanno parte di un specifica coorte, un sottinsieme di persone che nell’indagine sanitaria evidenziava la possibilità di presenza di una variante. Dei 96 campioni, in 50 casi è stata rilevata la presenza della variante alpha (inglese) di cui 18 a Gorizia, 15 a Trieste, 14 a Pordenone, 1 a Udine e 2 catalogati come “altri”. Per quanto riguarda invece la variante delta (indiana), i casi presenti sul campione sono stati complessivamente 28, di cui 24 a Trieste, 3 a Pordenone e 1 a Gorizia. Infine i tre casi della brasiliana sono stati intercettati a Trieste (2) e a Pordenone (1). Tutti gli altri casi analizzati appartengono alla categoria “altro””.
“Per quanto riguarda invece la distribuzione delle varianti per esposizione – chiarisce Riccardi – il numero più elevato ha a che fare con il contagio tra i familiari; i casi totali sono stati infatti 35 su 96, di cui 19 sono di tipo alpha, 10 delta e 1 gamma. Venti invece sono state le varianti rilevate tra i rifugiati (di cui 14 alpha e nessuno delle altre varianti), mentre in 21 casi l’origine dell’esposizione è sconosciuta (di cui 12 alpha, 6 beta)”.
“La Regione – conclude il vicegovernatore – è impegnata in un’operazione di monitoraggio attento, puntuale e costante della presenza delle varianti in Friuli Venezia Giulia. Solo in questo modo è possibile monitorare il fenomeno e mettere in atto quella rete di prevenzione che ci consente di tenere sotto controllo la sua diffusione. Oltre a ciò è la vaccinazione l’altro strumento che ci consente di evitare il contagio, ragion per cui invitiamo anche quanti al momento non si sono sottoposti all’inoculazione della seconda dose, di chiedere una nuova prenotazione per completare il ciclo vaccinale”.