Verranno ampliate le azioni di salute e sicurezza sul luogo di lavoro
Dare maggior vigore al Comitato regionale di coordinamento per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.
È la volontà espressa dagli assessori regionali al Lavoro e alla Salute, Loredana Panariti e Maria Sandra Telesca, durante la riunione del Comitato che si è svolta nel Palazzo della Regione a Trieste. Il richiamo congiunto dei due assessori fa seguito alla tragica morte dell’operaio quarantenne Sinisa Brankovic, in un incidente sul lavoro avvenuto il 2 marzo all’interno del cantiere Fincantieri di Monfalcone.
Il triste fatto è stato ricordato in apertura di riunione da Panariti, che ha sottolineato la necessità di ampliare le attività di formazione sulla sicurezza ai lavoratori che solitamente rimangono esclusi dalle azioni di prevenzione previste dalla legge. L’assessore ha anche espresso il desiderio che vi sia una maggiore integrazione tra le direzioni centrali Salute e Lavoro della Regione e tra “chi si occupa di salute sul lavoro e chi lavora”.
A questo proposito i rappresentanti di Confindustria hanno evidenziato come gli attuali corsi nelle aziende necessitino di una revisione più nella forma che nei contenuti. Il giudizio è stato condiviso da più parti, in particolare dai rappresentanti delle Aziende sanitarie che già si stanno adoperando per rendere più innovativi gli strumenti di comunicazione.
Maggiore sostanza sugli aspetti formali è stato invocato anche dall’assessore alla Salute Telesca, che concordando con le proposte della collega di Giunta Panariti, ha chiesto di dare più concretezza all’operato del Comitato. Ben venga, quindi, l’istituzione di un’apposita commissione che studi una strategia comune regionale per rendere ancora più sentito il tema della sicurezza e della tutela della salute sul lavoro. “Accade spesso – ha detto Telesca – che l’importante sforzo fatto da più persone a favore della prevenzione dei rischi nell’ambito lavorativo sia poco diffuso e quindi conosciuto”.
Tuttavia, come è stato rilevato da più parti durante la riunione, nel 2016 sono state comunque tante le iniziative a favore della sicurezza e della salute sul lavoro. Di questo aspetto si sono occupate in particolare le Aziende sanitare, che in collaborazione con l’Amministrazione regionale hanno tra l’altro promosso la campagna Legato non cado incentrata sulla prevenzione delle cadute dall’alto e che ha fatto seguito alla nuova legge regionale in materia approvata due anni fa.
Un’altra iniziativa di successo è stata proposta dall’Azienda per l’Assistenza Sanitaria (AAS) n. 5 Friuli Occidentale che ha affidato al duo comico Papu la realizzazione di dieci video di sensibilizzazione a favore delle buone pratiche per evitare le malattie professionali e gli infortuni sul lavoro.
Di migliore integrazione tra lavoro umano, macchinari e ambiente di lavoro si è quindi discusso durante la presentazione del documento Gestione del rischio ergonomico agli arti superiori – Guida pratica ad uso dei datori di lavoro. L’elaborato è stato illustrato dai delegati del Gruppo regionale Ergonomia negli ambienti di lavoro e rientra tra le tante iniziative promosse dalla Regione Friuli Venezia Giulia per migliorare la qualità dell’ambiente lavorativo.
Il Comitato regionale di coordinamento per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro tornerà a riunirsi a breve. La prossima seduta sarà dedicata all’approvazione del nuovo regolamento che ne disciplina funzionamento e organizzazione, e la cui bozza presentata oggi sarà integrata anche dalle osservazioni fatte dai due assessori regionali.
Se gli assessori regionali operassero concretamente, prima di parlare, magari sull’onda emotiva di un fatto, sarebbe davvero meglio. Di intenti ne abbiamo sentiti fin troppi. Inoltre con i soldi della Regione, immagino, si sono prodotti grandi cartelloni pubblicitari con la scritta “La tua salute vale. La Regione ne ha cura” Ma io davvero non credo che la Regione abbia la facoltà di diagnosi e cura, ed io intendo essere curata da un medico, non dai politici. Fino a questo punto si è giunti per farsi pubblicità! Magari se quei soldini li avessero messi nel salvadanaio assieme a quelli spesi per l’inutile progetto Zulu, per utilizzarli poi in quancosa di veramente utile per la sanità, saremmo stati ben più felici. Infine credo che le leggi per la tutela dei lavoratori sui luoghi di lavoro esistano, ma non esistono, forse, i controlli e le multe adeguate, ma non lo so. Un plauso alle ass per i corsi di prevenzione, ma non bastano. Vi potrebbe essere, poi, da studi di anni fa, una correlazione fra consumo di alcol e pasti abbondanti e rischio per il muratore ed altre tipologie di lavoratori.