Viabilità agro-silvo-pastorale in comune di Paluzza, la contrarietà di CAI e Legambiente
CAI e Legambiente del Friuli Venezia Giulia hanno inoltrato nei giorni scorsi alla Direzione Regionale della Difesa dell’Ambiente ed a quella delle Risorse Forestali le loro “osservazioni” riguardo ai progetti di ripristino della viabilità agro-silvo-pastorale previsti in comune di Paluzza.
Le opere, in parte ricadenti all’interno di due ZSC (quella del “Gruppo del Monte Coglians” e quella delle “Alpi Carniche”), sono infatti attualmente sottoposte ad una procedura di Valutazione d’Incidenza, alla quale CAI e Legambiente avevano chiesto di poter partecipare.
Vari sono i rilievi avanzati dalle due organizzazioni. In primo luogo, viene evidenziato che la viabilità che era stata danneggiata dalla tempesta Vaia, nel tratto tra Casera Val di Collina e Casera Collina Grande, è già stata ripristinata con un intervento costato 250.000 euro. La realizzazione di un nuovo tratto di strada tra le due Casere costituirebbe pertanto un inutile “doppione”, non ammesso dalle stesse norme del PRGC di Paluzza e che avrebbe come conseguenza la riduzione della superficie forestale e una sottrazione di risorse per altri interventi più necessari.
In secondo luogo, il considerevole ampliamento della sede stradale non appare giustificato dalle caratteristiche dei boschi, per lo più di protezione, e dalla presenza di pascoli alpini da Casera Collina Grande in sù. Inoltre non appare necessaria la sistemazione del tratto di strada nei pressi e al di sopra di Casera Plotta, dove per le attività di manutenzione e concimazione del pascolo si utilizzano i trattori.
Infine, decisa contrarietà viene espressa per la prevista trasformazione in strada percorribile da automezzi della esistente mulattiera (contraddistinta dal segnavia CAI 148) tra il laghetto Plotta ed il Rifugio Marinelli (nella foto), il più elevato della regione. CAI e Legambiente fanno notare, infatti, che il rifugio è già raggiungibile con un percorso più breve e sicuro dal versante di Collina e che già in passato i competenti uffici regionali avevano bocciato, con condivisibili motivazioni, l’ipotesi di creare un anello stradale tra la Vallata del Fulin e l’Alta Valle del But. La trasformazione in strada aprirebbe inevitabilmente il transito “turistico” a mezzi autorizzati e non, incentivando l’abusivismo e disturbando la fauna ed il bestiame al pascolo.
“Purtroppo la vicenda delle opere previste nel territorio del comune di Paluzza non appare isolata – si legge in una nota -. Da altre zone montane si segnalano infatti progetti di nuove strade forestali che rischiano di cancellare luoghi e percorsi di rara bellezza o che non hanno alcuna giustificazione economica. Non a caso lo scorso luglio la campagna “Carovana delle Alpi” aveva attribuito alla Regione FVG una “bandiera nera” per questi interventi”.