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VIDEO – A Gemona un interessante confronto tra studenti e amministratori pubblici

“Con l’esperienza della ricostruzione post terremoto del 1976, il Friuli ha proposto al mondo quello che ancora oggi viene preso a esempio come modello, non solo pratico e concreto ma anche simbolico. Ha dimostrato che c’è la possibilità di rialzarsi, di mettere a frutto il proprio ingegno per gestire l’emergenza, ricostruire e poi continuare a investire nella ricerca e nella prevenzione: ha avuto la capacità, in ultima analisi, di rendere sempre più sicuro il territorio e consapevoli del proprio destino le sue comunità”.
Lo ha sottolineato questa mattina l’assessore alle Finanze del Friuli Venezia Giulia, Barbara Zilli, intervenuta a Gemona del Friuli, nella palestra dell’Isis Magrini Marchetti, all’evento formativo “Eureka”, un progetto promosso dall’istituto gemonese e dall’Università degli studi di Udine – Cattedra Unesco, finalizzato a promuovere l’interscambio di conoscenze in un’arena di confronto intergenerazionale, per migliorare la resilienza ai disastri e la sicurezza attraverso la partecipazione attiva (e la visione creativa) delle nuove generazioni, nell’alveo delle politiche europee per lo sviluppo sostenibile.
Hanno preso parte al dibattito, tra gli altri, anche il sindaco di Gemona Roberto Revelant, quello di Osoppo Luigino Bottoni, di Resia Anna Micelli (quali nuovi amministratori comunali dei paesi del cratere del terremoto del 1976), gli amministratori pubblici in carica al tempo del sisma e durante l’esperienza della ricostruzione, il dirigente dell’Isis Magrini Marchetti, Marco Tommasi, il rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton, e una trentina di studenti che hanno posto puntuali domande agli amministratori di oggi e di ieri rispetto alla gestione dell’evento calamitoso.
“A quasi 50 anni dal terremoto del 1976, il Friuli Venezia Giulia continua a fare scuola – ha continuato Zilli -. Fondamentale il coinvolgimento delle nuove generazioni e delle scuole: abbiamo il compito imprescindibile di trasmettere ai giovani i valori, le norme e le condotte che hanno segnato le azioni politiche e tecniche della ricostruzione, perché la comunità che vivrà nella nostra regione in futuro abbia piena consapevolezza del suo passato e possa continuare a lavorare per essere preparata ad affrontare le emergenze, a proteggersi e a proteggere”.
Nel ringraziare l’Università di Udine per il suo costante lavoro di ricerca e l’Istituto Magrini Marchetti per il coinvolgimento degli studenti in tematiche di grande attualità, l’esponente dell’Esecutivo Fedriga ha quindi ricordato “come sia vastissimo il materiale a disposizione da esaminare per approfondire ulteriormente la dimensione dell’emergenza e del rischio sismico: dagli atti del terremoto del 1976, agli atti politici, amministrativi e scientifici. Un patrimonio vasto e unico, dal quale partire ancora una volta per guardare a uno sviluppo sempre più sostenibile e intelligente del nostro territorio”.
“Un plauso alla formula che è stata utilizzata dal Magrini Marchetti, in sinergia con l’ateneo friulano, per il progetto ‘Eureka’: l’approccio formativo calato nella realtà dove i ragazzi si formano è sicuramente vincente e testimonia la lungimiranza degli insegnanti che studiano e trovano modi sempre innovativi e coinvolgenti per trasmettere conoscenza ed esperienza agli studenti”, ha concluso Zilli.