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VIDEO – Castello di Colloredo, si discute sulla destinazione d’uso degli spazi

“Proficuo l’incontro con la Soprintendenza e con i sindaci dell’assemblea della Comunità Collinare promosso per discutere e confrontarci insieme riguardo la destinazione d’uso degli spazi dello storico castello di Colloredo di Monte Albano, al centro di un percorso che ha avuto un’evoluzione molto lunga e complessa, che adesso necessita di trovare una chiusura, specialmente per quanto attiene all’utilizzo futuro degli spazi nella parte pubblica”.
Sono le parole dell’assessore alle Infrastrutture e Territorio del Friuli Venezia Giulia, Cristina Amirante, che ieri pomeriggio ha partecipato ed è intervenuta a un incontro che si è svolto a Colloredo di Monte Albano, nella sede della Comunità Collinare, ricavata quest’ultima in un’ala del castello.
Presenti, tra gli altri, il presidente della Comunità Collinare, Luigino Bottoni, collegato in videoconferenza, il sindaco di Colloredo di Monte Albano, Renza Baiutti – con la sua giunta comunale -, la soprintendente della Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio dal Friuli Venezia Giulia, Valentina Minosi, i sindaci dell’assemblea dei sindaci della Comunità Collinare, tecnici e funzionari che si stanno occupando del corposo progetto di ricostruzione e recupero del maniero.
“Il complesso del castello di Colloredo di Monte Albano non ha rilevanza unicamente in termini storici e architettonici: è un simbolo importante per il popolo friulano che ebbe la capacità di ricostruire opifici, case e chiese dopo la rovinosa distruzione che la scossa del 6 maggio, e quelle successive del mese di settembre, nel 1976, causarono al territorio, sconvolgendolo e trasformandolo per sempre. È l’emblema di un popolo che è stato capace di ricostruire da zero la sua terra, e di scrivere così un nuovo capitolo della sua storia” ha sottolineato Amirante, portando in apertura il saluto del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
“A meno di due anni dal cinquantesimo anniversario del sisma, vogliamo che il castello di Colloredo di Monte Albano, nella sua ricostruzione finale, vada a incarnare il sacrificio e la tenacia di chi perse tutto in attimo ma non si diede per vinto, avviando fin da subito quella grande opera che è stata la ricostruzione post terremoto” ha aggiunto l’assessore Amirante.
“Sulla destinazione d’uso abbiamo avviato un confronto importante, che ci vede operare in piena collaborazione – ha spiegato l’esponente dell’Esecutivo regionale-: progetti di questa valenza, che superano l’architettura, necessitano ancor di più di una condivisione con il territorio e con le comunità locali. Per questo ringrazio tutti i presenti, oggi, per la disponibilità subito offerta a un costruttivo dialogo”.
“Fondamentale il supporto della Soprintendenza, in questo iter molto complesso che deve portare a una ricostruzione quanto mai rispettosa dei luoghi e della loro storia. Ricordo che prima del terremoto del 1976 il castello era interamente di proprietà privata. Gravemente danneggiato delle scosse, grazie a una legge speciale, fu acquisito dalla Regione che ne detiene tutt’ora la proprietà: fu un passaggio necessario poiché i legittimi proprietari si dichiararono impossibilitati a procedere in autonomia al ripristino dei luoghi” ha concluso Amirante.