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VIDEO – Giro d’Italia 2024, ecco la tappa Mortegliano-Sappada

Sappada, per la terza volta negli ultimi 37 anni, sarà protagonista al Giro d’Italia. Rcs ha annunciato oggi a Trento, in occasione della presentazione del Giro 2024, la tappa Mortegliano-Sappada del 24 maggio, che prevede anche l’ingresso alla Carnia Arena di Forni Avoltri, preceduto dal transito a San Daniele, Peonis di Trasaghis (omaggio a Ottavio Bottecchia), Tolmezzo, Passo Duron (Gpm di 2ª categoria),  Sella Val Calda (Gpm di 3ª) e Cima Sappada (Gpm di 2ª).

La rappresentanza della tappa friulana del Giro a Trento con Enrico Gasparotto, friulano di Casarsa della Delizia, ex ciclista di alto livello e attuale ds della Bora-Hansgrohe

“Al Giro del 2018 ho avuto il piacere di conoscere Enzo Cainero, in una gestione di tappa molto particolare, incontro che poi si è tramutato in una proficua collaborazione con i primi sopralluoghi alle Sorgenti del Piave – dice il sindaco Manuel Piller Hoffer -. Ringrazio la Regione FVG e Enzo per questo risultato, ed è un piacere collaborare con il nuovo responsabile di tappa Paolo Urbani. Adesso confidiamo nella cooperazione di tutti per confermare che Sappada/Plodn può ospitare grandi eventi facendo bella figura! Sicuramente l’arrivo alle Sorgenti del Piave rimane l’obiettivo, forse il sogno, per la nostra Comunità. Sono convinto che sistemate alcune questioni tecniche, grazie alla collaborazione tra Comune, Regione e Rcs, una delle prossime Amministrazioni potrebbe raggiungere questo traguardo”.

La salita finale

“Non posso che esprimere tutta la mia soddisfazione per l’importante traguardo e l’immensa gratitudine verso chi ha reso possibile l’arrivo di tappa – afferma l’assessore Silvio Fauner -. Grazie a Enzo Cainero che mi diede ascolto 4 anni fa e, con il consenso della Regione Friuli Venezia Giulia, ha fatto diventare oggi realtà un sogno. Grazie a Paolo Urbani che ha afferrato con grande determinazione e competenza il prezioso testimone lasciatogli da Enzo e ora sarà il regista, nella nostra bella regione, di uno dei principali eventi sportivi. Grazie al sindaco di Sappada Manuel Piller Hoffer per la fiducia e il coraggio di affrontare insieme questa entusiasmante avventura”.

Nel 1987 Sappada salì alle cronache del Giro per quello che venne definito il “grande tradimento” quanto, nella tappa Lido di Jesolo- Sappada, Visentini, da capitano dell’allora squadra Carrera, fu attaccato dal compagno di squadra Stephen Roche, che poi vinse il Giro. Nel 2018 la corsa rosa toccò nuovamente Sappada nella tappa partita da Tolmezzo. La terza volta avverrà in una data storica: il 24 maggio del 1915 l’Italia dichiarò guerra all’Impero austro ungarico e il fiume Piave ne fu protagonista.
“Il comitato di tappa da domani sarà già all’opera per organizzare al meglio l’evento sportivo per le nostre competenze e dare seguito alle indicazioni che giungeranno da Paolo Urbani, in accordo con Rcs – conclude Piller Hoffer -. Sarà sicuramente un lavoro corale del nostro territorio, con le istituzioni, i volontari e gli operatori turistici che sapranno dimostrare coesione e unità d’intenti”.

Il sindaco di Mortegliano Roberto Zuliani ha sottolineato che la tappa partirà dalla sua città esattamente 10 mesi dopo quel drammatico 24 luglio di quest’anno, con la tremenda grandinata che ha provocato danni ingentissimi, in particolare proprio in quel comune. “Per noi è un grande onore, unito al fatto che si arriverà a Sappada, paese al quale sono molto legato”, ha aggiunto.

IL GIRO 2024
Si inizia con due tappe inusuali già ricche di asperità che obbligheranno i capitani e i “favoriti” a contendersi la vittoria sebbene non siano tali da generare distacchi eccessivi.
La Venaria Reale-Torino di 136 km è la riedizione alleggerita della tappa di Montagna in città. Dopo un primo avvicinamento attraverso le colline torinesi si approccia Superga da un versante meno battuto nel giorno del 75° anniversario della tragedia che colpì il Grande Torino. Passato una prima volta il traguardo si scalerà il Colle Maddalena dal versante dell’Eremo per concludere sulla tradizionale linea di arrivo davanti alla Gran Madre.
Ventiquattr’ore dopo si replica con una tappa che parte dal Canavese (San Francesco al Campo) e percorre le colline del Biellese per approdare alla salita finale di Oropa (150 km) dove nel 1999 Marco Pantani realizzò una delle più belle imprese in salita rimontando 49 ciclisti dopo un problema meccanico e vincendo la tappa.
La terza tappa propone una volata potenzialmente di gruppo (Novara-Fossano 165 km), ma che i velocisti dovranno guadagnarsi dato che il precedente di un GranPiemonte (2009) mostra come un corridore dalle caratteristiche di Philippe Gilbert si possa imporre.

PRIMA SETTIMANA
Il Giro si sposta per raggiungere la Liguria (Acqui Terme-Andora 187 km) e quindi la Toscana (Genova-Lucca 177 km) prima di una serie di tappe impegnative e in alcuni casi potenzialmente decisive non fosse per la scrematura dei favoriti che imporranno al gruppo. Si succedono una tappa mossa, una cronometro individuale e una tappa di montagna con arrivo in salita. Nell’ordine: Viareggio-Rapolano Terme (177 km) con circa 12 km di sterrati nel finale, in parte già visti alla Strade Bianche e in parte inediti. Segue Foligno-Perugia, cronometro individuale (37.2 km) con gli ultimi 4 km in salita per giungere al centro storico toccando i luoghi turisticamente più famosi dell’Umbria legati a San Francesco come Assisi e Spello. Dopo la fatica contro le lancette secondo arrivo in salita sui 14 km di Prati di Tivo (Spoleto-Prati di Tivo 153 km), già sede di tappa alla Tirreno-Adriatico in diverse occasioni. Da Spoleto si attraversa l’Appennino Umbro per arrivare sul massiccio del Gran Sasso. Prima del giorno di riposo la carovana giunge a Napoli (Avezzano-Napoli 206 km), nel suo salotto di via Caracciolo, con una tappa potenzialmente da volata.

SECONDA SETTIMANA
Si riparte, dopo il riposo, da Pompei per una tappa che ciclisticamente presenta un arrivo in salita inedito (Pompei-Cusano Mutri [Bocca della Selva] 141 km) e culturalmente lega archeologia e paleontologia. Pompei e la vicina Longola nell’area di partenza parlano di storia romana, di vita quotidiana fino all’eruzione del Vesuvio. Pietraroja a qualche decina di chilometri dall’arrivo racconta la storia del cucciolo di dinosauro “Ciro” ritrovato fossilizzato praticamente intatto che ha permesso di apprendere molte cose sul mondo di 65 milioni di anni fa.
Francavilla al Mare ospiterà una meritata volata (Foiano di Val Fortore-Francavilla al Mare 203 km) prima della tappa dei muri di Fano (Martinsicuro-Fano 183 km). Una tappa selettiva caratterizzata dai “muri bassi” delle Marche ovvero quelli con pendenze elevate, ma non estreme che dovrebbero portare un manipolo di ciclisti a giocarsi la vittoria di tappa.
Ancora una volata nella Riccione-Cento (179 km) che attraversa le zone martoriate dall’alluvione del maggio 2023. Fine settimana con due tappe molto impegnative: Castiglione delle Stiviere-Desenzano del Garda: cronometro individuale (31.0 km) e Manerba del Garda-Livigno (Mottolino) di 223 km con arrivo in salita inedito. La cronometro è l’ultima occasione per gli specialisti per accumulare vantaggio sugli scalatori, ma già il giorno successivo questi ultimi avranno l’occasione se non di ribaltare la situazione almeno di rosicchiare secondi, o minuti, agli avversari. La crono è piatta e velocissima, laddove nel 1859 fu combattuta la seconda guerra di indipendenza. Per arrivare a Livigno si supereranno 5200 m di dislivello con nel finale l’interminabile Forcola di Livigno (sconfinamento in Svizzera) e l’arrivo al Mottolino dove gli ultimi 1800 m percorrono su asfalto una pista di sci con un’alternanza di rampe al 18% e brevi tratti quasi piatti.

TERZA SETTIMANA
Riposo e ripartenza da Livigno per la tappa della Cima Coppi che nel 2024 sarà ancora una volta il Passo dello Stelvio con i suoi 2758 m. La Livigno-Santa Cristina Valgardena (Monte Pana) propone 4400 m di dislivello che culminano con i 2 km conclusivi di Monte Pana sempre sopra il 10%. La tappa successiva da Selva di Val Gardena a Passo Brocon di 159 km che si propone come una delle tappe decisive del finale di Giro. Ad esclusione del breve tratto da Canazei a Predazzo ci sono soltanto salite o discese. Si scalano il Passo Sella e il Rolle che hanno fatto la storia del Giro del primo dopoguerra per passare al Passo Brocon da due versanti. Quello di Canal San Bovo, che ha già visto passare il Giro del 1955-56-57 e 67, e quello inedito della Val Malene con il lungo tratto oltre il 10% che porta all’arrivo.
La volata a Padova (Fiera di Primiero-Padova 166 km) e la tappa di media difficoltà di Sappada (154 km da Mortegliano con Passo Duron e Sella Valcalda prima del finale – la tappa transita da Peonis dove morì Ottavio Bottecchia) anticipano la resa dei conti della Alpago-Bassano del Grappa (175 km con due scalate del Monte Grappa da Semonzo che vide l’attacco vittorioso di Nibali nel 2010 e la crono vinta da Quintana nel 2014). Grande Arrivo a Roma con il circuito passerella nella Città Eterna.

LE PAROLE DI PAOLO URBANI

LA CORSA