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VIDEO – Un portale racconterà il terremoto del 1976 e la ricostruzione

“È fondamentale e doveroso rendere disponibile attraverso gli strumenti digitali una documentazione permanente e indissolubile del terremoto del 1976 e della ricostruzione che ne è seguita; con questo spirito ci avviciniamo al 2026, anno in cui ricorrerà il Cinquantesimo del sisma, di quell’evento che cambiò per sempre la storia della nostra regione”. È quanto ha affermato l’assessore del Friuli Venezia Giulia alle Infrastrutture e al Territorio Cristina Amirante che ha presieduto a Trieste, nella sede del Consiglio regionale, la prima riunione del riconvocato “Comitato per l’istituzione dell’archivio storico del terremoto e della ricostruzione”.
“È stato un incontro molto soddisfacente – ha commentato Amirante – che ci ha permesso di acquisire una serie di stimoli indispensabili per poter continuare il lavoro affidato all’Università di Udine, incaricata di un duplice compito: digitalizzare la mole enorme di materiali e documenti disponibili, in primo luogo, e mettere a punto il portale ‘La forza della terra’ che sarà attivo in italiano, inglese e in friulano”.
“Un aspetto fondamentale del portale dovrà essere quello di sintetizzare un racconto a partire dal quale si possano declinare le varie subordinate anche di tipo tecnico, senza perdere di vista il significato di fondo del ‘modello Friuli’ che si creò senza riferimenti pregressi”, ha rilevato l’assessore regionale alla Protezione civile Riccardo Riccardi, membro del Comitato, del quale fanno parte anche il direttore della Protezione civile Fvg e rappresentanti dell’Associazione consiglieri del Friuli Venezia Giulia, dell’Associazione Comuni terremotati e Sindaci della ricostruzione. Altri componenti sono i rappresentanti degli Ordini degli ingegneri, degli architetti, dei geologi, dei Collegi dei geometri e dei periti industriali, la Soprintendenza archivistica del Friuli Venezia Giulia e l’Università di Udine.
Proprio Andrea Zannini dell’Ateneo friulano ha spiegato che il portale punta a seguire la logica di un “hub” capace di valorizzare i tantissimi materiali già disponibili. Sede fisica dell’archivio sarà Palazzo Scarpa a Gemona del Friuli, interessato da un processo di riqualificazione, e la dotazione finanziaria regionale si aggirerà tra uno e due milioni di euro.
“Il portale – ha concluso Amirante – dovrà essere uno strumento a disposizione di tutti, ma soprattutto a vantaggio delle giovani generazioni e degli studiosi di tutto il mondo”.