VIDEO – Via libera unanime del Consiglio Regionale al ddl Montagna
“Per la prima volta il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato all’unanimità due disegni di legge nell’arco della stessa giornata di attività dell’Aula”.
Lo ha evidenziato il presidente dell’Assemblea legislativa regionale, Piero Mauro Zanin, al termine dei lavori di ieri che hanno concesso il via libera senza espressioni contrarie o astensioni (il dem Sergio Bolzonello, come preannunciato, non ha partecipato al voto conclusivo) anche al ddl 169, dopo quello già espresso in mattinata nei confronti del ddl 168 Semplificazione.
Il titolo della norma, modificato, diventa “Riordino delle disposizioni in materia di impianti a fune, di aree attrezzate nei poli turistici montani invernali ed estivi, nonché disposizioni in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali di cui al decreto legislativo 40/2021 (Attuazione dell’articolo 9 della legge 8 agosto 2019, 86, recante misure in materia di sicurezza nelle discipline invernali”. Ne scaturisce il concetto di una montagna da vivere per 365 giorni all’anno, valorizzando fino in fondo tutte le sue peculiarità e facendo delle singole caratteristiche territoriali un ulteriore strumento di eccellenza turistica, disciplinandone al tempo stesso in maniera moderna infrastrutture e attività.
Il provvedimento è volto alla creazione di uno strumento legislativo dedicato agli impianti a fune e all’intero comparto sciistico regionale nell’arco di tutte le stagioni che si caratterizza per 47 articoli suddivisi in 11 capi.
È stato quindi confermato il clima di condivisione e di collaborazione che, alla vigilia, aveva portato l’Esecutivo regionale ha recepire buona parte delle richieste delle Opposizioni (giunte soprattutto attraverso il Gruppo del Partito democratico), dando vita a una serie di consultazioni sviluppatesi a cavallo delle due giornate, passate attraverso una serie di aggiustamenti tecnici per far collimare le varie posizioni e infine culminate nell’esame parcellizzato della norma.
Le principali variazioni apportate al ddl 169 hanno riguardato l’attenzione alla disabilità, la non stagionalità degli interventi di programmazione (disciplinati nell’arco sia dell’estate che dell’inverno), i principi di sostenibilità ambientale, idrogeologica, eco-sistemica, climatica, economica e finanziaria, la definizione di aree sciabili attrezzate, esboschi e indennizzi, l’ulteriore chiarimento della natura del Piano neve e il suo rapporto con la disciplina dettata dal Piano urbanistico regionale generale (Purg), definendo anche il ruolo dei Comuni che partecipano con parere alla definizione del Piano di settore e le competenze di PromoTurismoFvg.
Senza dimenticare il coinvolgimento delle Commissioni consiliari, gli interventi volti all’efficientamento energetico degli impianti e degli immobili presenti nei poli turistici montani, le concessioni e le autorizzazioni, la gestione di impianti e piste, la prevenzione e la sicurezza, le azioni informative in tal senso affidate a PromoTurismoFvg e anche le sanzioni.
Sei i poli turistici montani riconosciuti, oltre agli ambiti, riprendendo i principi di sviluppo già contenuti nel Piano montagna 365, ampliando il numero di Comuni e includendo di fatto i territori maggiormente interessati dal turismo estivo.
Un emendamento aggiuntivo del relatore per lsa maggioranza, Stefano Mazzolini (Lega), relativo alla sottoscrizione di un accordo di programma con il Comune di Sappada e PromoTurismoFvg per le modalità di intervento di ammodernamento e implementazione delle infrastrutture al servizio dell’area sciabile a favore dell’area Sappada 2000, ha suscitato alcune critiche sul fronte del Partito democratico con la richiesta di ritiro da parte del relatore per la minoranza, Enzo Marsilio, e la scelta di non esprimere la preferenza conclusiva da parte di Bolzonello.
In sede di dichiarazioni di voto, Furio Honsell (Open Sinistra Fvg) ha riconosciuto “il grande lavoro fatto e la grande apertura ai contributi dimostrata dall’assessore e dal suo staff che ha permesso di produrre un documento migliorativo”. Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia), pur contrariato per la sorte subita dai suoi ordini del giorno bocciati, ha parlato invece di “norma positiva che disciplina un ambito importante”.
Marsilio, pur evidenziando che “non si tratta di una legge che cambia il futuro della montagna, ma di un provvedimento tecnico nato anche per recepire le indicazioni nazionali e ovviare a qualcosa di ormai obsoleto”, la ha comunque definita “un tassello al quale abbiamo cercato di contribuire con impegno”. Mazzolini, dal canto suo, ha rimarcato che si tratta di “un momento storico perché, dopo 40 anni, ci si occupa finalmente della montagna in un certo modo e con certi risultati”.
L’assessore ad Attività produttive e Turismo, Sergio Emidio Bini, ha infine sottolineato il contributo offerto da tutto il Consiglio regionale, insieme agli uffici e agli auditi, ricordando la “natura prevalentemente tecnica del provvedimento, dotato però anche di contenuti politici. Abbiamo scritto tutti insieme una pagina importante per un territorio importante al quale stiamo dedicando risorse economiche significative. Le leggi – ha concluso – non sono patrimonio di un singolo, ma dell’intera collettività”.
Prima della votazione conclusiva sono stati accolti due ordini del giorno presentati entrambi di Honsell, dedicati alla sicurezza attraverso contributi a fondo perduto ai privati per l’acquisto di sistemi di tracciamento e geo localizzazione, nonché al piano di riqualificazione, recupero e manutenzione di rifugi, bivacchi, malghe e sentieri di montagna. Sono state invece respinte dall’Aula le due istanze presentate da Moretuzzo con Giampaolo Bidoli (Patto), già valutate con parere negativo dall’assessore Bini.