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Votato all’unanimità lo statuto della Comunità di montagna della Carnia

E’ stato votato all’unanimità ieri sera, alla presenza dell’assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti, lo statuto della Comunità di montagna della Carnia dai 21 sindaci presenti sui 28 complessivi che costituiscono l’ente.
“Ho voluto – ha commentato Roberti – essere presente in questo momento simbolicamente importante, perché quella della Carnia è la prima Comunità ad approvare lo statuto: lo fa in un momento così difficile, tanto che tra i 28 comuni si contano purtroppo assenze dovute alla pandemia. Mai come in questo momento, però, è necessario lavorare insieme, mettendo da parte le divisioni per risolvere insieme i problemi. La nascita di questa Comunità è uno strumento per vincere la sfida della montagna”.
Rispondendo alle sollecitazioni dei sindaci che sono intervenuti, alcuni in presenza altri in videoconferenza, Roberti ha aperto alla possibilità che alcune funzioni, come quella di polizia locale, possano essere di competenza della Comunità.
“Quando la Regione ha disegnato la Comunità di montagna – ha spiegato Roberti – ha stabilito che l’obbligatorietà fosse prevista esclusivamente per la gestione di funzioni di carattere montano. Nulla vieta che sia possibile inserire alcune funzioni di carattere prettamente comunale perché è evidente che in un territorio costituito da piccoli comuni c’è una carenza cronica di personale che rende difficile l’erogazione di alcuni servizi”.
Roberti ha ricordato che la recente approvazione della legge 112/2020 sulla finanza locale darà nuova linfa al sistema integrato, consentendo assunzioni necessarie per garantire l’erogazione di servizi ai cittadini.
“Con i tagli lineari avviati dieci anni fa hanno patito tutti gli enti locali ma lo strascico maggiore è quello lasciato nelle zone che erano già più disagiate. Con i patti finanziari Tria-Fedriga è stato fatto un passo importante che ha consentito l’avvio del sistema integrato e, con la norma approvata la scorsa settimana in Consiglio regionale, potremo – spiega Roberti – introdurre sistemi di soglie per reclutare personale: dalle proiezioni che abbiamo elaborato ci sarà la possibilità di assumere oltre un migliaio di dipendenti, fuori dai vincoli che hanno ingessato in questi anni le amministrazioni. Abbiamo accelerato il più possibile l’approvazione di questa norma per poter dare il tempo agli enti di preparare i piani dei fabbisogni già sul bilancio del 2021”.
In tema di sviluppo, Roberti ha ribadito che “la Comunità montana è stata prevista come ente necessario per svolgere le funzioni prettamente montane ma soprattutto per attivare lo sviluppo: non vogliamo un contenitore che raccolga le istanze del singolo comune e le trasmetta alla Regione per ottenere il finanziamento, ma un ente che raccolga e trasmetta la visione integrata di un territorio”.
“Nella montagna – ha considerato Roberti – non sono mancate le risorse, ma un’idea di sviluppo condiviso. Stiamo lavorando anche nella legge di Stabilità per dare un ulteriore segnale alla montagna, perché crediamo al valore aggiunto che questo territorio può dare a tutto il Friuli Venezia Giulia: l’attenzione è tra l’altro stata dimostrata – ha concluso l’assessore – con le due recenti leggi approvate dal Consiglio, quella già citata sul sistema integrato e quella sulle derivazioni idroelettriche”.

LEGGI QUI IL DOCUMENTO SUL TEMA DI 16 GIOVANI AMMINISTRATORI

(nella foto l’assessore Roberti con il sindaco di Tolmezzo Brollo)