“Vuardians pal doman – Custodi per il futuro”, 68 anni insieme con i Friulani nel Mondo
Per i friulani che si sono ritrovati a Osoppo per prendere parte all’incontro annuale dei Fogolârs Furlans nel mondo, per tutto il giorno la parola d’ordine è stata “Vuardians pal doman – Custodi per il futuro”, 68 anni insieme, “perché la missione dell’Ente Friuli nel Mondo è, sì, di mantenere salde e vive le tradizioni della Piciule Patrie, ma per tramandarle ai giovani, ovvero al nostro futuro, formando sempre nuovi ambasciatori della nostra terra”, ha spiegato il presidente dell’Ente, Loris Basso.
Un concetto ripreso anche dal presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, intervenuto all’appuntamento osovano presso il Teatro della Corte. “Un tempo si migrava per necessità, oggi per opportunità, ma questo non cambia lo spirito e l’orgoglio con cui si porta nel cuore ciascuno il proprio pezzetto di Friuli”, ha detto Zanin.
“Non solo i nostri migranti sono certo siano orgogliosi di dirsi friulani e portano all’estero i nostri valori e le nostre capacità, ma dobbiamo riconoscere – ha evidenziato il presidente – che ci sono anche molti stranieri che arrivano in questa nostra bellissima e ricca terra, se ne innamorano e diventano anche loro suoi ambasciatori presso il Paese di origine. Allora dobbiamo avere coscienza di questa forza che ha il Friuli e dei suoi valori e insieme ai nostri corregionali farne un moto di speranza per il futuro”.
I saluti della Regione sono arrivati con le parole in marilenghe dell’assessore Barbara Zilli, che ha sottolineato l’importanza di continuare a parlare la lingua friulana e di insegnarla ai più piccoli perché resti sempre viva la storia e l’identità del popolo friulano, ma anche non vadano disperse le fatiche di genitori e nostri nonni, gente fatta di calli nelle mani e toppe ai pantaloni, ha detto la Zilli, lei stessa figlia e nipote di friulani che andarono a lavorare all’estero.
Prima di prendere il via al Teatro della Corte per gli interventi istituzionali e per la proiezione di video realizzati con materiali d’archivio del Progetto di salvaguardia filmica dei Friulani nel Mondo, la giornata ha visto l’inaugurazione della nuova Piazzetta dell’emigrante, con un cippo e una targa a ricordo, “una cerimonia semplice ma carica di significato per un paese da cui sono partiti in tanti portando nel mondo il seme del Friuli”, l’ha definita il sindaco di Osoppo, Luigino Bottoni.
La chiusura ufficiale della cerimonia è stata segnata dal concerto dell’ensemble del conservatorio statale Jacopo Tomadini di Udine diretto da Flavia Brunetto, che è anche vicepresidente dell’Ente Friuli nel mondo. Titolo dell’esibizione “Al jentre un rai di soreli, te anime spalancade si plate un rai di sperance” (Entra un raggio di sole, nell’anima spalancata si nasconde un raggio di speranza).
Al termine, il “mandi” a tutti del presidente Loris Basso, con l’arrivederci al prossimo anno a Spilimbergo.
“Un lungo, forte filo ci lega tutti da Osoppo, dove siamo oggi, fino al Fogolar Furlan più lontano nel mondo, da cui battono i cuori dei nostri corregionali che mai hanno dimenticato il legame profondo con le proprie origini. Oggi più che mai dobbiamo essere ‘Custodi per il futuro’ perché la pandemia ci ha messo di fronte a una sfida grande, difficile sotto il profilo sociale, culturale ed economico, ma proprio per questo la gente friulana ha reagito e continuerà a reagire facendo leva sui valori che le sono propri: identità, coraggio, spirito di sacrificio e solidarietà”.
Lo ha sottolineato l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli a margine della Convention.
“Il Covid 19 ha condizionato tutti nel nostro quotidiano, nelle abitudini, ci ha tolto per troppo tempo il calore degli abbracci ma non la solidarietà, che i Fogolars hanno saputo rendere concreta anche e soprattutto nel periodo dell’emergenza sanitaria, inviando, come ha fatto per esempio il sodalizio di Hong Kong, donando mascherine e termometri alle società sportive della nostra regione”, ha ricordato Zilli.
“L’Ente Friuli nel Mondo e tutti i friulani espatriati sono una grande risorsa che Regione Friuli Venezia Giulia è orgogliosa di sostenere perché capace di tramandare di generazione in generazione la nostra identità, il nostro essere friulani, le nostre belle tradizioni, che hanno ancora il profumo del fuoco acceso nelle sere d’inverno e il suono tranquillizzante e benaugurante del “mandi””.
“Oggi guardare al futuro significa – ha concluso Zilli – anche fare in modo che i nostri giovani, soprattutto in Friuli, continuino a parlare in marilenghe e siano messi nelle condizioni di trasmettere a loro volta valori, storia e tradizioni, per diventare custodi per il futuro”.