Zuglio e Imponzo, scambio “salva” scuole
Torna ad aprirsi, come ci sé abituati da un paio d’anni a questa parte, il Risiko delle scuole. In queste settimane infatti le amministrazioni comunali sono chiamate ad adempiere alle linee guida sul dimensionamento scolastico in vista dell’annata 2016/2017, così come richiesto a luglio dalla Regione. Da rispettare i parametri sul (sovra o sotto) numero degli alunni imposti della norma nazionale o dalle deroghe regionali.
Nell’ultimo quinquennio lo ricordiamo abbiamo assistito alla chiusura della scuola dell’infanzia di Illegio, a quelle delle scuole primarie di Rigolato, Piano d’Arta e Ravascletto; altre hanno dovuto fare di necessità virtù cercando collaborazioni ed aggregazioni come Cercivento e Treppo Carnico ma anche Amaro e Cavazzo e pure gli Istituti comprensivi non sono stati da meno vedi Ampezzo/Villa Santina e Arta/Paularo.
Ma montagna si sa, si continua naturalmente a soffrire, lo spopolamento galoppa, la natalità rade il suolo e così i comuni di Tolmezzo e Zuglio hanno dovuto arrivare ad un compromesso per evitare che due dei loro plessi debbano chiudere completamente. L’accordo raggiunto in queste settimane prevede che a partire dall’anno scolastico 2016/2017 si procederà alla chiusura della scuola dell’infanzia di Imponzo di Tolmezzo e gli stessi bimbi avranno la possibilità di frequentare la scuola dell’infanzia di Zuglio; la scuola primaria di Imponzo verrà invece adeguata per garantire l’accoglimento anche degli alunni della scuola primaria di Zuglio; i due municipi stipuleranno apposita convenzione per regolare i rapporti fra le parti per quanto riguarda i servizi scolastici quali mensa, trasporto e per quanto altro necessario.
Capita invece l’opposto a San Daniele del Friuli dove la Giunta comunale ha approvato una delibera per la richiesta di deroga in favore del locale Istituto Comprensivo che risulta in soprannumero (1293 alunni) in quanto c’è da tutelare la buona coesione dei plessi e delle attività di collaborazione fra le Amministrazioni Comunali di San Daniele, Dignano, Ragogna, Rive d’Arcano.
Sono soluzioni di compromesso tendenti a “salvare” i plessi sottodimensionati, (i Comuni o le frazioni mantengono almeno una sede e questo li soddisfa o almeno credono di avere il plauso dei cittadini) ma comportano conseguenze non sempre positive per i bambini. A parte che nel caso di Zuglio Imponzo c’è un problema di appartenenza a due distinti I.C. (quello di Arta-Paularo e quello di Tolmezzo con “organici” distinti), il fatto è che comunque i bambini perdono la continuità sia “fisico-ambientale” (dopo 3 anni a Zuglio si dovranno spostare a Imponzo e viceversa) sia quella pedagogico-didattica (la collaborazione tra docenti dell’infanzia e quella delle elementari diventa difficile essendo su due sedi: ciò che succede già a Cavazzo e Amaro, dove il quinquennio elementare viene “spezzato”) Poi cosa succederà? Dopo la V elementare i bambini di Zuglio andranno alle medie di Arta e quelli di Imponzo a Tolmezzo? Forse si potrebbero studiare altre soluzioni, avendo in mano i numeri reali, che io però non ho.